Una parte della storia è stata rimossa: bisogna recuperarla

Si è tenuto ieri l'ultimo degli incontri del ciclo "La memoria nella storia e nel territorio"

MONREALE, 28 maggio - Una giornata densa di emozioni per gli alunni del Liceo Basile-D'Aleo che si sono riuniti nei locali dell'istituto d'arte per incontrare delle personalità che operano attivamente nella realtà siciliana: i compagni di Peppino Impastato.

L'incontro ha avuto inizio con una descrizione sintetica, ma efficace, dei punti salienti del lungo iter giudiziario che ha seguito la sua morte, ad opera di un'alunna della VA liceo classico, Sara Saullo. Seguono gli interventi degli ospiti Andrea Bartolotta, Marcella Stagno e Pino Manzella che hanno catturato l'attenzione dei presenti: tracciando un quadro rappresentativo degli anni Sessanta e Settanta e del clima che si respirava allora, hanno narrato la genesi del celebre circolo "Musica e Cultura" e ricordato la tragica giornata in cui si apprese della morte di Peppino.

Quello di oggi è stato l'ultimo dei tre incontri del progetto "La memoria nella storia e nel territorio", fortemente voluto dalla professoressa Finella Giordano con la prerogativa di recuperare alcuni eventi rimossi ad hoc dalle pagine della storia. Anche oggi, come in precedenza, è lo storico Pino Dicevi a guidare gli alunni nel recupero storico della figura di questo grande uomo siciliano, fornendo spunti di profonda riflessione che hanno dato adito ad un attivo dibattito e scambio di opinioni tra alunni e ospiti.
La docente si è mostrata particolarmente compiaciuta dell'entusiasmo con cui i ragazzi e le ragazze hanno partecipato ad un progetto di grande importanza.

"La storia reale non è fatta soltanto di fatti eclatanti – ha detto - ma anche di eventi totalmente rimossi da quella ufficiale. E' necessario e doveroso recuperare questi eventi e nel momento in cui ognuno di noi li apprende, diviene portatore di una verità strategicamente celata".
Con l'augurio che attività di simile spessore vengano finanziate e sostenute dalle istituzioni, si conclude questo percorso che ha profondamente arricchito non solo le conoscenze, ma anche la consapevolezza dei ragazzi: non sempre la storia è quella che si racconta.