Cari ragazzi, lo studio che vi attende è il passaporto del vostro futuro

Riceviamo e pubblichiamo...

Carissimi ragazze e ragazzi,
un altro anno scolastico è alle porte e desidero rivolgermi a ciascuno di voi per augurarvi un cammino il più possibile rispondente ai desideri profondi del vostro cuore.

 Vi raggiungo con l'affetto di un padre, di un amico che desidera indicarvi nuovi percorsi di crescita dove la pace, l'amore fraterno, la solidarietà vera e l'amicizia disinteressata siano il vostro cibo quotidiano.
La visione cristiana dell'uomo vi dice che il vostro cuore è buono. Ciascuno di voi è immagine e somiglianza di quel Dio buono e provvidente che Gesù di Nazareth è venuto a rivelarci nel corso della sua esistenza terrena.
L'invito che vi rivolgo è di ascoltare il vostro cuore, di comprenderne le ragioni profonde, di conoscere i desideri più veri che vi portate dentro. Non c'è ragazzo che non coltivi nella profondità del suo cuore il desiderio di ciò che è buono, bello e vero. Non c'è persona che non sia attratta dalla bontà, dalla bellezza e dalla verità. Questo ottimismo di fondo, che connota la visione cristiana della vita non è facile sentimentalismo. Al contrario esso affonda le radici sull’evento “Gesù di Nazareth” che ha cambiato il corso della storia.

Carissimi giovani, non c'è morte che non possa essere vinta. Non c'è sconfitta, non c'è fallimento, non esiste ferita che in Gesù non possa trasformarsi in vittoria, successo e guarigione. Non abbiate paura delle cancellature che dovrete apportare nei fogli della vostra vita; non strappate mai la pagina della speranza dove magari la delusione del non ascolto vi rattristerà e sareste tentati di buttare via lo zaino della vostra storia. Vi invito a scrivere sul vostro diario o sul vostro tablet: “Io sono prezioso agli occhi di Dio, degno di stima e di amore”, ma questo vale anche per ogni compagno/a di classe.
L'uomo è tale a prescindere dal colore della pelle e conserva intatta ed intangibile la propria altissima dignità, come ci ricorda l'articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani, “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
In un tempo come il nostro segnato dal fenomeno epocale delle migrazioni possiate essere nelle vostre classi e tra i vostri compagni i testimoni della cultura dell'accoglienza e della solidarietà, del sorriso che vince le paure e dell'abbraccio che unisce. Non cedete alle tentazioni dell'egoismo, dell'indifferenza, della pigrizia, del bullismo e della violenza nelle sue varie forme.
La campanella della scuola che frequentate ogni giorno vuole darvi il "benvenuto", non imporvi un peso.
Attraverso lo studio quotidiano delle materie che concorrono alla vostra formazione, con l'aiuto di docenti motivati e preparati, guidati dai dirigenti delle vostre scuole, l'anno scolastico che state per iniziare possa costituire un tempo opportuno per conoscere sempre più e meglio voi stessi, perché, conoscendo e accogliendo la vostra umanità, possiate al tempo stesso accogliere ed amare l'umanità del vostro prossimo.

Carissimi ragazze e ragazzi, lo studio che vi attende è il passaporto per il vostro futuro. La società di oggi ha bisogno di uomini e donne preparati e competenti, umanamente formati e professionalmente capaci. L'anno scolastico che inizia sia per ciascuno di voi il tempo dell'impegno e dell'entusiasmo, perché, tra le fatiche che lo studio necessariamente comporta, possiate individuare e percorrere la strada alla quale ciascuno di voi è chiamato.
La strada che sentite che vi appartiene, quel sogno che solo voi conoscete vi diano l'energia per affrontare quotidianamente con creatività e gioia il vostro dovere di studenti. Oggi non basta avere un popolo di giovani buoni; abbiamo bisogno di avere un popolo di giovani felici. La felicità rimane sempre l'aspirazione più profonda del cuore di ciascuno di voi, ma anche la vostra delusione più amara quando non riuscite ad afferrarla.
Gesù vi promette la gioia piena se sarete miti e umili di cuore, affamati di amore, assetati di giustizia, costruttori di pace, misericordiosi verso chi ha sbagliato, capaci di piangere con chi piange e di gioire con chi gioisce.
Vi auguro che la scuola come palestra di vita vi aiuti a crescere non solo competenti, ma soprattutto veramente felici.
Con tutto l'affetto del mio cuore di padre benedico ciascuno di Voi, le Vostre famiglie e i Vostri insegnanti, nell'attesa di potervi incontrare.
Felice anno scolastico!

* Arcivescovo di Monreale