L'entusiasmo dei bambini della Novelli per monsignor Pennisi

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L'Arcivescovo ha fatto visita alla scuola elementare di via Archimede

MONREALE, 29 maggio – Un tripudio di bandierine fatte sventolare dai bambini più piccoli della direzione didattica "Pietro Noivelli" ha accolto l'arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi.

Alle bandierine si è unito anche un emozionante coro di benvenuto. Monsignor Pennisi è stato accolto da un commosso padrone di casa, Stefano Gorgone, che probabilmente è al suo ultimo anno da dirigente scolastico. Il vescovo ha fatto oggi la sua prima visita ufficiale ad una scuola ed anche il sindaco Filippo Di Matteo ha voluto essere presente. Non si è sottratto a salutare tutti i bambini, soffermandosi in particolare con qualche alunno diversamente abile, ha avuto un sorriso per tutti ed ha mostrato una grande energia.

Ha visitato tutta la scuola, recandosi prima al primo piano dell'edificio dove le seconde e le terze classi lo hanno accolto in modo festante e poi si è recato al secodo piano facendo visita ai più grandi, che hanno intonato una canzone in coro. Infine l'ultima fermata l'ha fatta nel salone della scuola dove ad asprettarlo c'erano tre classi del plesso staccato del Collegio di Maria e due classi della sede centrale. Qui l'arcivescovo si è volentieri soffermato a rispondere alle domande che gli alunni avevano preparato, sulla sua vocazione, su come è diventato sacerdote, sull'accoglienza di Monreale, sulla sua attività giornaliera ed ha risposto con semplicità raccontando brevemente la sua storia prima di bambino e poi di sacerdote e vescovo.

"Sono figlio di contadini e mio padre era presidente dell'associazione cattolica del mio paese d'origine, Granmichele, ma anche la mia mamma faceva parte della stessa associazione, per cui sono cresciuto nei valori della chiesa, poi a undici anni sono entrato in seminario a Caltagirone dove ho frequentato le scuole medie ed il liceo classico ed infine sono approdato a diciotto anni a Roma. Ho ubbidito con gioia a papa Giovanni Paolo II che mi ha ordinato vescovo ed infine ho ubbidito a papa Benedetto XVI che mi ha chiesto di venire in questa diocesi".

"Avverto quotidianamente una grande senso di responabilità che mi viene da quest'incarico, sono sempre stato vicino ai giovani e tra la gente così come deve fare la chiesa e come ci sta insegnando papa Francesco". Infine ha benedetto tutti, alunni, insegnanti e famiglie con l'augurio che possano crescere tutti con la speranza e la grazia davanti a Dio.

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