Luigi Caracausi, preside della "Morvillo" e meccanico mancato

Intervista "particolare" al dirigente scolastico

MONREALE, 14 dicembre - Ieri mattina l'aula della IV E della scuola "Francesca Morvillo" si è trasformata in una sala di conferenza stampa per un'intervista davvero speciale al nostro Preside, professor Luigi Caracausi. Ecco le nostre domande.

Da quanti anni lavora come preside in questa scuola?
"Sono qui dal 2001, quindi da quasi dodici anni, cioè da quando questa scuola si è separata dal I Circolo Didattico di Monreale. Si può dire che io e la scuola siamo cresciuti insieme..."

Le piace fare il preside alla Morvillo?
"Alla Morvillo sì, mi piace, ma è anche faticoso".

Cosa le piace di più del suo lavoro? Cosa non le piace?
"Ci sono molti problemi da affrontare ogni giorno... ma la cosa più bella è stare in mezzo ai bambini, partecipare alle loro recite e ai loro successi".

Allora è stancante fare il preside! Lo consiglierebbe a qualcuno di noi?
"No, è stressante. Comunque siete ancora troppo piccoli per decidere".

Perché ha scelto proprio questa scuola?
"Perché nell'elenco del provveditorato questa scuola era la prima dell'elenco libera".

Che cosa faceva prima di fare il preside?
"Ero professore di matematica e scienze nella scuola media di Altofonte".

Come ha iniziato a fare il preside?
"Ho iniziato facendo domanda al Provveditore agli Studi di Palermo e poi partecipando a un concorso".

Le piaceva di più fare il professore o il preside?
"Il professore, perché nel lavoro di preside si scrive e si parla al telefono per la maggior parte del tempo".

Da piccolo, cosa sognava di fare da grande?
"Sognavo di fare il meccanico o il tecnico perché mi piaceva smontare e rimontare i miei giocattoli".

Com'è stata la sua infanzia?
"Abbastanza normale: sono cresciuto in una famiglia numerosa con la mamma casalinga e il papà ferroviere".

Com'era la scuola in cui ha studiato?
"Le scuole che ho frequentato erano tutte situate in edifici molto antichi e non rispettavano gli standard che ci sono adesso".

Che tipo di studente era? Secchione, oppure...
"No, non ero secchione. Studiavo l'essenziale".

Quale materia studiava più volentieri?
"La biologia".

C'era qualche materia che non le piaceva studiare?
"Sì, il greco antico".

Come mai ha deciso di fare l'insegnante?
"Dopo la laurea per inserirmi nel mondo del lavoro ho fatto tanti concorsi, tra cui quello per insegnante, che ho vinto".

Preside, adesso la conosciamo un po' meglio. Ora però cominciamo a parlare dei problemi della nostra scuola. Come mai sono state rimesse le macchinette delle merendine?
"Sono state richieste, soprattutto per l'acqua. Non sono state inserite altre bibite, solo acqua e qualche merendina".

Perché la scuola ha subìto tanti furti senza che siano stati presi dei provvedimenti?
"Perché comprare l'allarme costa e doveva occuparsene il Comune. Però adesso questo problema è risolto".

Perché non sono stati ancora accesi i riscaldamenti?
"Perché il Comune sta trasformando la modalità di funzionamento dei termosifoni, da gasolio a metano. In questi giorni si sta ancora lavorando per l'allacciamento; i termosifoni si potranno accendere solo quando gli operai avranno concluso i lavori".

Come mai non faremo più gite e progetti extracurricolari?
"Perché lo Stato non paga le attività extra agli insegnanti".

Se dovesse cambiare lavoro, quale sceglierebbe?
"Il meccanico o l'idraulico. Il meccanico perché mi piace smontare e rimontare; l'idraulico per quanto lo pago ogni volta che mi serve".

Che cosa pensa degli insegnanti di questa scuola?
"Sono eccellenti. Proprio perché sono così bravi non ho mai pensato a trasferirmi..."

E degli alunni?
"Tutti bravissimi!"

Lei è appena tornato da un viaggio in Inghilterra per il Progetto Comenius. Cosa pensa delle scuole europee che ha conosciuto?
"La scuola inglese che abbiamo visitato era ben organizzata, sia come attrezzature che come personale, assistenti... Probabilmente perché si tratta di una scuola speciale per alunni disabili. Con il "Comenius" siamo stati in Irlanda, Polonia, Spagna, Lituania... Sicuramente la scuola che mi è piaciuta di più e quella della Spagna".

Infine il Preside ci ha esortato ad essere diligenti e di continuare a studiare con passione perché essere preparati culturalmente è l'unico modo per essere vincenti nella vita.

 

 

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