Una scuola per due istituti: è “guerra” tra il liceo artistico “D’Aleo” e la media della “Morvillo”

La sede è quella dell’ex istituto d’arte. La preside del liceo “minaccia” il ricorso alla Procura

MONREALE, 11 ottobre – I locali sono stretti e le due scuole faticano a convivere e a condividerli. È ormai vicina ad esplodere la situazione tra il liceo artistico “Mario D’Aleo” e la scuola media dell’istituto comprensivo “Francesca Morvillo”.

I due istituti condividono lo stesso plesso, quello di via Biagio Giordano, storica sede dell’ex istituto d’arte, del quale per anni ha fatto parte pure la scuola media, annessa, appunto, alla scuola votata all’arte musiva, unica in Italia, assieme a quella che ha sede a Ravenna.

La convivenza è stata pacifica fino a quando le due scuole hanno avuto la stessa gestione. Da quando, invece, la scuola media è dovuta passare sotto la guida del comprensivo “Morvillo” (in una sorta di ridistribuzione “orizzontale” dell’amministrazione scolastica), che dista in realtà poche decine di metri, tutti i nodi sono venuti al pettine. E adesso è in corso una vera e propria “guerra”, che, se la situazione non si sbloccherà martedì prossimo nel corso di una conferenza di servizio alla presenza del commissario per la provincia Manlio Munafò, potrebbe avere dei risvolti più pesanti, con esposti alla Procura della Repubblica, come minaccia la dirigente del liceo artistico, Concetta Giannino. Insomma sembra esserci materiale sufficiente per tenere col fiato sospeso le famiglie degli alunni iscritti, che dal precipitare della situazione avrebbero certamente tutto da perdere.

La “lite” nasce dal fatto che la scuola media chiede l’utilizzo di nove classi (tre corsi) per potere espletare la propria attività. Locali che il liceo D’Aleo vorrebbe per sé. “Chiediamo solo quello che ci spetta – fa sapere Nino Raciti, “storico” rappresentante della media e responsabile del plesso – non abbiamo mire espansionistiche. Vogliamo solo condurre la nostra attività su tre corsi”.

“La presentazione di un esposto e la conseguente apertura di un fascicolo della procura – tuona dal canto suo la Giannino – metterebbe a rischio il normale proseguo di un importante istituto, ledendo il diritto allo studio degli alunni ed anche l’obbligo di istruzione fino ai 16 anni. Questa convivenza, che perdura da anni, rischia di compromettere in maniera ormai irreversibile l’azione educativa e didattica dello storico istituto monrealese per il mosaico”.
Una soluzione potrebbe essere individuata rendendo agibili le aule dell’ex palestra. Di questo però dovrebbe farsi carico l’ex Provincia che dispone dei locali (che in realtà appartengono al Comune) grazie ad un comodato d’uso gratuito stipulato nel 2008, che però tutela anche la scuola media. Da capire, però, se l’amministrazione provinciale può disporre delle somme necessarie. Insomma una situazione spinosa, lontana ancora da una soluzione.