Il Monreale ha sette vite e piega il Mortellito nel finale

Finisce 5-3, con la vittoria che arriva all’ultimo giro di orologio. LE FOTO

MONREALE, 19 febbraio – Più che chiedere i Green Pass per accedere al PalaCanino forse sarebbe stato più opportuno verificare l’idoneità cardiaca degli spettatori. Soltanto possedendola, ci sarebbe stata la certezza di non avere pesanti ripercussioni sulla salute: Monreale-Mortellito è stata una partita da infarto.

Partiamo dalla fine: le due squadre si stanno affrontando a viso aperto. Il Monreale, dopo aver condotto per 3-0, si trova inaspettatamente sul 3-3. Merito di un Mortellito mai domo, bravo a non disunirsi e a risalire la china. Manca un minuto alla fine. Alessandro Comito aggancia un pallone nei pressi dell’area avversaria e spara una puntatona di destro, di quelle che solitamente bucano il pallone, ma che invece buca la rete dell’ottimo portiere barcellonese e si insacca all’incrocio. È venuto giù il palazzetto… Col pubblico monrealese che è esploso in un boato fragoroso, degno di uno stadio, per il gol del 4-3.
Ma c’è ancora dell’altro: con il quinto giocatore di movimento schierato dalla formazione ospite, Ibra Catalano soffia un pallone proprio a questi e, a porta sguarnita, deposita in rete da centrocampo. È stata l’apoteosi. È stato il coronamento di una partita che ha riservato mille emozioni, che sembrava già in ghiaccio e che invece il Monreale si stava facendo sfuggire dalla mani.

La vittoria non regala al Monreale una posizione di classifica tranquilla, ma certamente lo fa restare prepotentemente agganciato al treno salvezza e soprattutto evidenzia che la squadra, nonostante le pesanti assenze, è viva ed in salute, in grado di lottare contro chiunque. La partita di oggi, inoltre, ha ribadito, ancora una volta, lo spessore caratteriale dei biancazzurri, che hanno saputo sputare sangue e piazzare la zampata vincente, quando ogni logica, invece, sembrava andare in direzione contraria.
È questa la strada che indicano mister La Bianca e la società, che in settimana, dopo lo stop casalingo contro il Montalto, hanno saputo fare quadrato, rimboccarsi le maniche e mettere ordine soprattutto nella testa.
La vittoria di oggi sembrava poter essere archiviata già nel primo tempo, quando il Monreale si portava addirittura sul 3-0. Andavano a segno prima Mirko Sorrentino, bravo a sfruttare con un tap-in un assist di Murò, poi lo stesso ex Bernalda, con un fulmine di destro, quindi ancora Sorrentino, che triplicava il vantaggio. Una distrazione difensiva su calcio piazzato, però, a pochissimi secondi dallo scadere del tempo, consentiva a Martin di accorciare sul 3-1 ed andare al riposo.

Nella ripresa le cose si mettevano male per il Monreale, perché l’arbitro Criscione aveva un diverbio con Murò (già ammonito) e gli sventolava in faccia il secondo giallo, con il conseguente rosso. I due minuti di “4 contro 5” trasformavano l’area monrealese in Fort Apache, ma la difesa strenua dei biancazzurri faceva passare indenne il tempo di inferiorità numerica.
Pericolo scampato? No, perché prima il pivot Giordano con un tiro secco prima, e Benitez poi, da due passi, regalavano al Mortellito una parità che fino a poco prima sembrava utopia. Mancavano poco più di due minuti al termine e tutto sembrava girare contro. Compreso l’infortunio a Gabriele Catalano, costretto ad alzare bandiera bianca, sostituito da un bravissimo “Pallina” Riela. Poi l’epilogo descritto prima in un PalaCanino in cui scoppiava il pandemonio. Era davvero una liberazione, la rimozione di un mattone da cento chili sullo stomaco, per una vittoria, fatti salvi i meriti dei barcellonesi, ampiamente meritata e che restituisce fiducia a tutto l’ambiente.
Adesso, però, guai a fermarsi. Anzi, senza nessuna allusione politica, “boia chi molla”. Sabato prossimo al PalaCanino arriva il Casali del Manco e sarà un’altra battaglia (calcistica) senza quartiere.