Un punto per uno non serve a nessuno, a Gela finisce 4-4

Il Villaurea Monreale si mangia le mani per la grande occasione sprecata

GELA, 17 febbraio – Più la soddisfazione per aver mosso la classifica o più il rammarico per un’occasione gettata al vento? Decisamente il secondo, perché l’idea di tutti è quella di aver buttato nel cestino due punti che – speriamo di no – a fine stagione potrebbero avere un peso.

Nello splendido impianto del PalaLivatino di Gela, che fino a qualche tempo fa era una cattedrale nel deserto e adesso è invece il punto di riferimento dello sport nisseno, finisce 4-4 con il Villaurea che si mangia le mani per un’altra, ennesima, occasione fallita e il Gela, che pur sapendo che il pareggio non cambia affatto la sua stagione, ha motivo di gongolare per aver acciuffato per i capelli una partita che era praticamente persa e che, invece, è stata raddrizzata miracolosamente.
Logico, quindi, vedere i musi lunghi in casa Villaurea al termine del match, perché la convinzione unanime è che la vittoria avrebbe scritto una pagina importante nella corsa che porta alla salvezza.

Alla squadra di Gallo e Speciale vanno fatti i complimenti per come ha gestito la prima parte dell’incontro, replicando con quattro gol caparbi all’iniziale vantaggio di Croci Di Bartolo, il Città di Gela, dal canto suo, merita applausi per come ha saputo rialzare la testa, dopo essere andato sotto per 4-1, scegliendo la tattica del quinto di movimento che in casa Villaurea ha fatto danni enormi.
Il punto che le due squadre si dividono, se agli uomini di Gallo serve a poco, se non ad allontanarli ad oggi dal terz’ultimo posto, ai gelesi non serve proprio a nulla, perché la loro classifica resta sempre estremamente deficitaria ed il quart’ultimo posto a distanza siderale.
I padroni di casa erano andati in vantaggio con un gran gol del capitano Croci Di Bartolo, bravo a mettere il pallone all’incrocio con bel diagonale, poi però usciva fuori il Villaurea Monreale, che pareggiava con Marco Romano con un abile tocco da breve distanza, quindi passava in vantaggio con Bepi Abisso, la cui rasoiata dalla distanza sorprendeva il portiere di casa.

Dopo il riposo la musica non cambiava e a menare le danze erano sempre gli ospiti, che allungavano col tap-in di Giannola, quindi salivano fino a 4 con la spizzata di testa di Paolo Scalavino, su precisa imbeccata di Giannola.
La partita del Villaurea, però, finiva praticamente lì, perché i padroni di casa giocavano il tutto per tutto e con cinque giocatori di movimento riagguantavano gli ospiti nel giro di pochi minuti: Infurna prima e Cinici poi (doppietta per lui) gli autori dei gol che significavano l’inaspettato 4-4.

Gli ospiti avevano la possibilità di tornare nuovamente in vantaggio grazie all’espulsione di Di Bartolo (per lui doppio giallo), ma le polveri si rivelavano incredibilmente bagnate e la palla in rete non entrava più. Anche stavolta le residue speranze di vittoria si spegnevano sulla conclusione di Lo Nigro, la cui cannonata si stampava fra palo e traversa.
Per salvarsi, quindi - inutile illudersi- ci sarà da combattere e sudare fino alla fine. A cominciare da sabato prossimo, quando al Paladonbosco arriverà l’Acireale in quello che si presenta già come un vero e proprio spareggio salvezza.
Per portarlo a casa una maggiore concretezza sotto porta ed una minore propensione ai regali saranno le condizioni necessarie e (speriamo) sufficienti.