Olimpiadi invernali, la grandi distanze cinesi e le difficoltà di comunicazione

Secondo appuntamento col diario di un monrealese ai Giochi

PECHINO (RPC), 10 febbraio – E siamo al giro di boa. Prima settimana e mezza andata, restano altri 10 giorni prima della partenza. L’Italia è vicina a eguagliare le 10 medaglie di Pyeongchang: Fontana, Brignone, la coppia del curling, Pellegrino, l’onda lunga del 2021 continua.

E il resto? Insomma. Cominciamo dalle distanze. L’Olimpiade cinese si svolge in tre posti: Pechino (tutti gli sport sul ghiaccio), Yanqing (sci alpino e slittino) e Zhangjiakou (fondo, biathlon, snowboard, freestyle e salto). Spostarsi da un posto all’altro è drammatico: ci sono almeno due ore di pullman fra Pechino e Yanqing, altrettante fra Yanqing e Zhangjiakou. E fra Pechino e Zhangjakou sono 4, a meno di prendere il treno veloce a Qinghe – che però va raggiunta… - che permette di accorciare i tempi: “solo” due ore e mezza… Ecco perché di questa esperienza ricorderò sempre le ore (tante) passate in pullman. E a diversi eventi sono stato costretto a rinunciare per le ragioni di cui sopra.

Altro tasto dolente la comunicazione: speravo che dal 2008 qualcosa fosse cambiato sotto questo punto di vista, ma trovare qualcuno del posto che parli inglese è un’impresa. Considerando anche le mascherine che non agevolano, si cerca di capirsi a gesti. E non sempre ci si riesce.
Capitolo a parte internet: in Cina diversi siti sono vietati, anche alcune app come Whatsapp o social come Facebook o Twitter. E allora non ti resta che ‘aggirare’ la cosa, collegarti in Vpn facendo finta di essere a Londra o in Giappone. Il che non aiuta la stabilità della connessione e ti complica il lavoro.

Ma non va tutto male: sul fronte Covid, per esempio, tanto di cappello. Siamo ormai sotto i 10 positivi al giorno, la bolla sembra funzionare fra tamponi e separè ai tavoli anche se fa uno strano effetto girare in pullman e vedere fuori il resto della Cina che va avanti come fosse un altro mondo. Pazienza, in tempi di pandemia bisogna fare di necessità virtù. Adesso pensiamo ad arrivare fino in fondo e poi si torna a casa.

* inviato dell'Agenzia Italpress