Domani c'è Monreale-Cefalù: guai a sottovalutare l'impegno

Capitan Maggio: "Il mio compito è quello di fare stare tutti con i piedi per terra"

MONREALE, 21 gennaio – Guai a distrarsi o a pensare che sia tutto facile. Il motto di questi giorni in casa Audace Monreale è proprio questo. Per i ragazzi di mister Scalia il calendario propone un incontro casalingo con il fanalino di cosa Cefalù. Il classico scontro tra la prima e l'ultima della graduatoria, che sulla carta sembra quanto di più agevole ci possa essere. Niente di tutto questo, si augura il presidente Rosano, fresco di firma della convenzione che consentirà all'Audace di gestore il Conca d'Oro per i prossimi tre anni.

 In settimana, dopo la bella impresa di Collesano, che ha portato la doppia firma di Maurizio Cuneo, le prediche, non abbiamo grande fantasia a supporlo, si sono sprecate. Sarebbe davvero un peccato compiere l'impresa di andare a violare un campo difficile come quello maronita, per poi inciampare sulla buccia di banana del fanalino di coda.

«Il mio ruolo - ribadisce capitan Sergio Maggio - è quello di mantenere l' ambiente con i piedi per terra anche perchè fino ad esso non abbiamo vinto nulla. Nulla è dato per scontato e bisogna sempre migliorarsi. Io consiglio al gruppo di impegnarsi sempre e mantenere la concentrazione fino alla fine del campionato».

Dall'alto dei suoi 40 anni, il capitano distribuisce pillole di saggezza, consapevole, che l'ambiente, in virtù dei risultati lusinghieri che sta ottenendo, potrebbe gasarsi un po' più del dovuto e questo sarebbe un errore grave».

La squadra è in salute, dopo aver sfruttato nel migliore dei modi la pausa natalizia.«Sì, ci siamo ricaricati mentalmente e fisicamente dopo un girone d' andata impegnativo», aggiunge il capitano.

Ma parlando con Sergio Maggio non si può non parlare della sua ultima "perla", una punizione deliziosa che a 3' dalla fine ha regalato al Monreale la partita contro il Mazzarrà, che i ragazzi di Paolo Scalia stavano inopinatamente pareggiando, malgrado diverse occasioni da gol create e soprattutto una superiorità numerica.

Maggio ha messo la palla all'incrocio, prima di esultare un po' come Fabio Grosso doo il gol alla Germania nella semifinale del mondiale del 2006.

«Sarà stato il mio grande attaccamento alla maglia ed all'ottimo lavoro che sta facendo Palo Scalia». Il capitano il messaggio lo ha messo nella bottiglia, con la (concreta) speranza che i suoi compagni lo raccolgano.