Un Palermo impalpabile sconfitto dalla Lazio

Deludente prestazione dei rosanero, nella partita d'esordio di Serse Cosmi

ROMA, 6 marzo – Probabilmente il problema non era Delio Rossi. D'accordo che stavolta non ha beccati sette, ma il risultato dell'Olimpico (2-0 per la Lazio) dice che la crisi del Palermo va al di là dei possibili errori del tecnico di Rimini esonerato da Zamparini.

A Roma si è visto un Palermo dall'elettroencefalogramma quasi piatto. La partita dei rosanero è durata poco più di un quarto d'ora. A quel punto il risultato era già di 2-0 per i biancazzurri e l'orologio del Palermo segnava già mezzanotte.

Davvero incolore la prestazione. Niente a che vedere col Palermo spumeggiante ammirato in tante partite e nemmeno con la squadra, magari inesperta per via della giovane età e sfortunata. Stavolta è stato un Palermo non pervenuto. La difesa, in occasione delle due reti laziali segnate da Sculli, si è sciolta più facilmente del burro (sulla seconda magari c'era una posizione leggermente irregolare, ma la dormita resta), il centrocampo non è riuscito mai a prendere in mano le redini del gioco e l'attacco, con queste premesse, non avrebbe segnato nemmeno ai ragazzini. Tanto più che i suoi uomini di classe sono stati i grandi assenti (ingiustificati) della serata.

Poco da dire su Serse Cosmi. Troppo presto per vedere la sua mano, troppo presto per sperare che dopo la scoppola di una settimana fa contro l'Udinese potesse farla metabolizzare completamente. Bisognerà attendere ancora. Nel frattempo, dopo essere naufragata la possibilità di raggiungere la zona Champions, rischia di dissolversi pure quella dell'Europa League.

A meno che, come per miracolo, il Palermo non riesca a invertire la rotta, ma con questo andazzo e soprattutto con la giovane età media della squadra, l'ipotesi sembra alquanto remota. All'Olimpico si sono salvati soltanto i due esterni, Balzaretti e Cassani, che si sono alternati un tempo ciascuno nel tentativo di spingere avanti il Palermo. Per il resto, buio fitto, a cominciare da Sirigu (completamente a vuoto in occasione del secondo gol laziale), per finire ad Hernandez, che se facesse parlare più per le sue prodezze in campo, che per il gossip metropolitano, sarebbe un campione.

Fa piacere il ritorno in campo di Liverani (utilizzato nella ripresa), ma anche lui, soprattutto con una condizione ancora approssimativa non ha potuto far molto.
Domenica ci sarà la trasferta di Marassi contro il Genoa, reduce da una cinquina subita a San Siro contro l'Inter. Vuoi vedere che siamo capaci, come spesso accade, di resuscitare i morti?