Calcio, il progetto sociale della Jatina Partinico Social

La Jatina Partinico Social

Ieri la squadra formata da immigrati si è confrontata con la Primavera del Palermo

CARINI, 11 gennaio – Una grande festa di sport allo stadio Pasqualino (scuola calcio Ciaramitaro) di Carini. In campo la Primavera del Palermo, allenata dall’alcamese Peppe Scurto, di fronte la Jatina Partinico Social, creata e guidata in panchina dal mister partinicese Francesco Tola e dal giornalista palermitano Salvo Orlando.

Il match, per la cronaca, è finito con il punteggio di 6-0 in favore dei rosanero, grazie ai gol di Toni Gallo, del partinicese Kevin Cannavò, alla doppietta di Retucci, Mansueto e Lucera, ma è giusto sottolineare che fra pali degli ospiti non c’erano i portieri titolari, entrambi infortunati e sostituiti da un volenteroso ragazzo egiziano che, di solito gioca come cursore di fascia e si è dovuto adattare a questo ruolo soltanto per un fattore contingente. Una squadra, la Jatina Partinico Social, formata da ragazzi di età compresa fra i 15 e i 25 anni, che stanno lottando giorno per giorno per dare una svolta positiva e concreta alla loro vita dopo le sofferenze e in alcuni casi anche i lutti patiti durante i viaggi con i barconi. Questi giovani talenti, giunti in Sicilia da varie nazioni africane (Ghana, Nigeria, Senegal, Guinea, Mali, Tunisia, Marocco, Egitto, Costa d’Avorio, Gambia, etc), sono ospitati nei centri di accoglienza di Partinico, Borgetto, Romitello, Carini, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Balestrate e in altre aree dell’hinterland palermitano.

Quello della Jatina Partinico Social è progetto nato nel contesto della collaborazione con la Jatina Partinico, club di serie C/2 di futsal presieduto dall’imprenditore di San Giuseppe Jato Antonio Ferrante (proprietario di una scuola calcio locale affiliata con il Perugia) in sinergia con il partinicese Maurizio Cossentino, titolare del centro sportivo Asd Vivi di contrada Carrozza a Partinico.
Il team di giovani migranti, che vive in primis grazie alla innata passione e ai grandi sacrifici (anche economici) dell’allenatore Francesco Tola e del giornalista Salvo Orlando, non è entrato ancora negli organici federali della Figc Sicilia e al momento (a partire dalla scorsa estate, quando provo’ ad iscriversi al campionato provinciale palermitano di terza categoria, ma dovette rinunciare per carenza di sponsor, mentre qualche mese dopo il campione di Italia 90 Toto’ Schillaci riuscì a trovare il modo di iscrivere la sua squadra di immigrati, chiamata Asante, grazie anche alla preziosa regia di “mamma Rai” e della trasmissione “Quelli che il calcio”, della quale l’ex bomber di Messina, Juventus, Inter e nazionale azzurra è inviato ormai da diversi anni) si limita ad alcune amichevoli ed esibizioni. Vetrine importanti per una formazione ricca di contenuti morali e anche di talento. I test contro la Berretti del Trapani, Mazara, Balestrate, Akragas, Troina, Paceco, Partinicaudace e Don Bosco Partinico e Paceco hanno fornito delle indicazioni molto importanti in merito alle grandi qualità tecniche e morali di questi ragazzi.

Fra i i più rappresentativi il capitano Sekou Bangoura, centrocampista guineano classe ’99, un giusto mix di tecnica e fisicità, con ampi margini di miglioramento per quanto riguarda la grinta e la personalità, ma anche il monumentale difensore nigeriano Pascal Agha (20 anni ad aprile, enormi doti tecniche e atletiche, nel suo curriculum anche alcune presenze in B con il Perugia Primavera e in D con la Vastese), il suo compagno di reparto Sanneh (di padre gambiano e madre senegalese, con al suo attivo una significativa esperienza di circa 8 anni nel massimo campionato del Senegal), il funambolico Oseano e i ghanesi Tahiru Issah (finito sul taccuino di alcuni osservatori vicini al team belga del Bruges) e Moro Masawood, provato ad agosto dal Venezia ed in attesa di una chiamata importante da parte di qualche sodalizio di serie A e B, categorie nelle quali, inserito in un contesto ben organizzato e rodato, farebbe sicuramente un’ottima figura.