Emozione al Barbera: il Palermo rifila quattro gol all'Inter

Un 4-3 da infarto davanti ai "campioni del mondo" 

PALERMO, 11 settembre – Datemi due pizzichi e ditemi se sono sveglio. Quattro gol all’Inter “campione del mondo” è roba da non crederci. Li fa il Palermo, che con una prestazione spettacolare manda a casa i nerazzurri col pallone sotto l’ascella.

E’ stato un match vietato ai deboli di cuore, che ha regalato emozioni fino all’ultimo e che ha costretto i ventunomila del Barbera a uscire dallo stadio intrisi di sudore e con la voce tirata. Una partita che a Palermo ricorderemo a memoria d’uomo e che farà dimenticare, almeno per adesso, le delusioni di casa rosanero di questo avvio di stagione.

Schemi rapidi, concentrazione e tanta qualità. E’ stata questa la ricetta che Devis Mangia ha preparato per affrontare il match con la corazzata nerazzurra.

Ma per battere Zanetti e compagni ci sono voluti due attributi così, anche perché per ben due volte i nerazzurri erano passati in vantaggio ed in altrettante circostanze il Palermo è stato bravo a rimontare per poi ribaltare il risultato.

Dell’Inter cosa c’è da dire? Senza’altro che Gasperini non ha ancora trovato la formula giusta e che questa Inter è lontana parente, ma molto lontana dalla squadra schiacciasassi di qualche anno fa.

LA CRONACA. Il Palermo parte a spron battuto, col risultato di infiammare subito il pubblico (non numeroso) del Barbera, ma soprattutto di intimorire inaspettatamente l’Inter, che forse non si aspettava di trovare una squadra così grintosa.

Almeno per i primi venti minuti si gioca nella trequarti interista, con i nerazzurri in affanno di fronte alla folate dei rosanero.

E dopo 5’ il Palermo potrebbe passare: Miccoli ruba un pallone sulla destra e mette in mezzo per Hernandez, che di testa costringe Julio Cesar ad una difficile respinta.

I minuti passano senza grosse emozioni, ma sempre con la sensazione che sia il Palermo a comandare le operazioni di gioco.

L’Inter reclama per un presunto rigore quando Balzaretti trattiene per la maglia Jonathan al 12’ e il brasiliano va giù come un sacco di patate. La trattenuta, anche vista al rallenty, c’è, ma l’esterno nerazzurro esagera vistosamente, inducendo, per questo motivo, l’arbitro a sorvolare.

L’incantesimo, però, si interrompe al 32’, quando l’Inter passa in vantaggio grazie ad una deviazione di Milito che a due passi dalla porta si trova tra i piedi un pallone che gli arriva da un tiro sbilenco di Stankovic, che l’argentino deve solo toccare per mettere dentro. Il primo tempo si chiude sul vantaggio nerazzurro, ma con un Palermo che non demerita affatto.

Ed a confermarlo sono i primi tre minuti della ripresa, perché il Palermo pareggia con Miccoli, che – su passaggio in verticale di Acquah, infilza Julio Cesar, dopo averlo fatto sedere.

Ma le emozioni non sono ancora finite: l’Inter torna in vantaggio 3’ dopo grazie ad un rigore trasformato da Milito, dopo che silvestre aveva affossato in piena area Samuel. Partita Chiusa? Niente affatto: il Palermo trova ancora la brillantezza per pareggiare quando Miccoli serve un “cioccolatino” a Hernandez che uruguagio davanti la porta deve solo spingere in rete.

Il Palermo ci crede ed approfitta degli spazi che l’Inter gli concede per ripartire in contropiede. In uno di questi Ilicic spreca un’occasione d’oro calciando debolmente addosso a Julio Cesar una palla molto più che invitante. La partita è gradevole, perché le due squadre giocano a viso aperto.

Col passare dei minuti, però, complice il gran caldo, l’azione dei giocatori si affievolisce. Ci vuole uno spunto. Eccolo che arriva. Silvestre si produce in una bella azione personale. Arriva al limite e viene steso: punizione. E’ la mattonella di Fabrizio Miccoli, che tira fuori il coniglio dal cilindro e a fil di palo uccella Julio Cesar.

Il Barbera esplode il gol significa vittoria sui campioni del mondo. Ma non è ancora finita: Al 43’ Pinilla inventa un tiro “da casa sua” e batte incredibilmente Julio Cesar. È il 4-2, ma dura pochi minuti: a tempo scaduto Forlan, fino a quel momento invisibile, infilza centralmente Tzorvas per il 4-3 finale con il quale l’Inter torna a Milano con le ossa rotte.