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Calcio: nelle regioni i comitati regionali forniranno le loro indicazioni per i verdetti finali

Ci saranno da stabilire criteri e modalità di promozioni e retrocessioni

PALERMO, 23 maggio – La “patata bollente” adesso passa nelle mani del Comitato Regionale, che dovrà fare le proprie valutazioni e soprattutto emettere i propri verdetti. Per l’ultima parola dei campionati di calcio e di calcio a 5 della Sicilia, pertanto, ci sarà ancora da aspettare.

Ieri, come sanno gli appassionati del pallone, si è riunito il Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, che ha formulato le proprie proposte al Consiglio Federale della Figc. Questo - organismo supremo a livello nazionale - verosimilmente ratificherà le proposte arrivate ieri e lo farà, con ogni probabilità, alla prima riunione utile, che secondo le voci che circolano al momento, dovrebbe tenersi ai primi di giugno.
Motivo per esultare, quindi, per i tifosi del Palermo, dal momento che il verdetto che uscirà dal Consiglio Federale, 99 su 100, vedrà i rosanero tornare in serie C, dopo l’anno di “esilio” in D, e tentare, quindi la scalata verso la dimensione calcistica che una città come il capoluogo siciliano merita ed alla quale, da quindici anni circa era abituata.
Discorso diverso, invece, per i campionati inferiori: dall’Eccellenza in giù per il calcio, dalla Serie C1 in giù per il futsal. Perché venga espresso un verdetto, perché ormai è chiaro che un verdetto dovrà essere espresso, sarà necessario che si pronuncino i comitati regionali, conoscitori del territorio e delle realtà locali.

L’idea è quella di adottare dei criteri nazionali uniformi, che valgano da Bolzano a Ragusa, in grado di indicare come avverranno promozioni e retrocessioni, nella speranza che la crisi economica che si è abbattuta e si abbatterà ancora, purtroppo, sul mondo del sport non travolga in maniera letale l’universo dei dilettanti.
Pur con questa idea, condivisibile sul piano teorico, non è obbligatorio, però, che alcune decisioni prese in una regione valgano obbligatoriamente in un’altra, magari dalla realtà profondamente diversa. Ecco perché - siamo convinti - subentrerà quel margine, se non di discrezionalità, comunque di difformità e di peculiarità, col quale i dirigenti regionali dovranno misurarsi.
Santino Lo Presti, presidente del comitato regionale della Sicilia,quindi, Maximiliano Birchler, delegato regionale per il calcio a 5, sono attesi, pertanto, da un periodo alquanto delicato, nel quale andrà soppesato ogni piccolo particolare, fosse anche il più apparentemente insignificante.
La vera sfida, però, almeno per i club, è inizialmente quella della sopravvivenza, dopo lo tsunami Covid-19, che ha falcidiato il tessuto imprenditoriale siciliano, vera e propria bombola d’ossigeno per tantissime società isolane. Andare a richiedere sostegno ad imprenditori ed esercenti, al momento, per dirla scherzosamente con il presidente del Caresse Futsal Partinico, Andrea Caruso, significherebbe rischiare di “prendere legnate”.

Un problema col quale dovranno fare i conti tutte le società, Monreale calcio a 5 compreso. Ecco perché assumono importanza vitale i provvedimenti che la Federcalcio, sempre che il governo nazionale apra i cordoni della borsa, dovrà adottare per venire incontro alle esigenze di chi finora ha garantito la pratica sportiva a livello agonistico nell’Isola, impegnandosi in prima persona, anche a costo di sacrifici enormi.
L’intervento del governo del calcio nazionale e regionale in questo momento è la flebo alla quale dirigenti e tecnici sono aggrappati. L’alternativa sarebbe quella di chiudere baracca e burattini e questo, a prescindere dal fatto di amare o meno lo sport, sarebbe proprio una sconfitta per tutti e l’ultima cosa da fare.