Amarcord: Giuseppe Lombardo, guida dei giovani calciatori dell’Audace Monreale

Il gioco del calcio, un’attività che favoriva la socializzazione, la crescita fisica e morale e il premio partita era una serata in pizzeria

MONREALE, 13 dicembre – Mi capita spesso di riscoprire vecchi giornali, ritagli che conservo con cura, di rileggere articoli sul calcio monrealese di un tempo ormai trascorso, e rivedendo i personaggi delle foto a corredo degli articoli ho l’impressione, che queste storie rischiano di perdersi tra le pieghe del tempo.

Pochi i nomi che si possono annoverare tra coloro che si sono impegnati in passato, qualcuno ancora oggi, a onore del vero continua a dedicarsi allo sport giovanile, tra questi Pietro Palazzo, Giacomo Madonia, Rosario e Salvino Viola, Giuseppe Lombardo, per citarne alcuni.
Il personaggio di questo amarcord è Giuseppe Lombardo, forse il più fervente sostenitore di un settore molto importante, come quello giovanile, fucina di nuovi talenti.

Ma chi è Giuseppe Lombardo? Un uomo semplice, un appassionato di calcio, uno che non si è perso una partita della squadra del Monreale, di quella compagine, che negli anni Settanta teneva con il fiato sospeso tantissimi tifosi monrealesi, uno che trascorse quelle indimenticabili stagioni gloriose vide decadere a ranghi inferiori la squadra locale e con essa il calcio a Monreale. Lombardo ha ricoperto incarichi di allenatore e di dirigenza nel settore giovanile mettendo il suo tempo e la sua passione al servizio dei più piccoli, quando a contare sul campo non erano i risultati, ma l’aspetto ludico, educativo e sociale, come più volte lo stesso Lombardo ha sottolineato nelle dichiarazioni rese ai giornalisti.
Sempre in tuta a dimostrazione del suo passato di allenatore e responsabile delle varie società, lo si può incontrare in piazza, con il suo consueto carrello, seduto al tavolo di un bar e scambiare una piacevole conversazione, rispolverando storie di calcio locale e aneddoti, che racconta con lucida precisione; storie di uomini e giovani promesse, che hanno calpestato quel manto sabbioso, unico spazio dove poter tirare calci ad un pallone e della carenza di strutture sportive e di spazi a Monreale, dove praticare un minimo di attività ludica.

L’antro magico, il luogo dei suoi ricordi e della sua passione è il campo “Conca d’Oro”, teatro di tante sfide di un calcio d’altri tempi, quando per sistemare il manto sabbioso si adoperava una rete metallica trainata da un’auto, che serviva per cancellare le impronte dei tacchetti delle scarpe, lasciate nelle precedenti partite, e le linee bianche del campo venivano segnate da una sorta di carriola trasportata dal custode - chi non ricorda Gaspare Segreto, per tutti “Aspano”, che per diversi decenni ha gestito il Conca d’Oro - da cui fuoriusciva gesso in polvere, operazioni queste che dovevano essere ripetute prima di ogni partita.
Di Lombardo è rimasto proverbiale il modo di gridare dagli spalti del “Conca d’Oro” imprecando all’indirizzo del mal capitato arbitro di turno, o del segnalinee, troppo vicino alla recinzione, che lo guardava intimorito.

Insieme a noto fotografo Ugo Scaccio è tra i soci fondatori della società di calcio Audace Monreale, a partire dal lontano 1992 e riconosciuta nel 1993 scuola di calcio, e successivamente centro di avviamento allo sport. Tra i quadri dirigenziali, oltre al presidente Scaccio e al vice Lombardo, vi era Lorenzo Lo Nero, padre del giocatore del Palermo, Gaetano. Gli istruttori erano Marco Nastasi docente Isef, Ina Pellitteri, e i già citati Lo Nero e Lombardo. Tra gli iscritti, due cugini dell’allora portiere del Piacenza Massimo Taibi, Renato e Antonio Santaniello.
Da ricordare la quinta edizione della manifestazione “Primi calci in piazza” organizzata dalla scuola di calcio Audace Monreale, svoltasi in piazza Guglielmo a Monreale del 1996, che ebbe grande risonanza e partecipazione, alla quale aderirono più di duecento bambini suddivisi in diciotto squadre. Un tripudio di voci e bel gioco, dove a trionfare è stato lo sport, il divertimento e l’amicizia tra i giovani.
E poi l’affermazione al torneo “Costa Gaia” Alcamo nella categoria “Primi calci” del gennaio 2004, che vide primeggiare l’Audace Monreale, con grande soddisfazione per la città di Monreale.

Desiderio di socializzazione, voglia di condividere sogni, ambizioni e aspirazioni con i coetanei, o più semplicemente, tanto divertimento correndo dietro a un pallone, valori imprescindibili quando si parla di calcio giovanile, un segmento di età compresa tra i cinque e i sedici anni, che si avvicina al mondo del calcio con l’entusiasmo tipico di quegli anni.
Aspetti e valori che concorrono alla crescita sociale, fisica e morale dell’individuo nel momento più importante della sua formazione, qualità che Giuseppe Lombardo sapeva trasmettere e insegnare ai suoi allievi. Tantissimi giovani che sognando di diventare campioni come Maradona e Paolo Rossi scomparsi in questi giorni, si ritrovavano davanti una pizza, premio partita per una vittoria indimenticabile, conquistata una domenica qualsiasi, di una imprecisata partita di calcio giovanile, sotto la guida attenta di un gruppo di esperti del settore, di cui Giuseppe Lombardo ne era l’animatore più carismatico.