Vedi Napoli e poi... ti esonerano

Fuori Ancelotti, presto dentro Gattuso sulla panchina partenopea

MONREALE, 11 dicembre – Cos'altro aggiungere? Fa già da sé notizia, no? "La Societa Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Carlo Ancelotti" si legge nel tweet postato dal club partenopeo subito dopo la roboante goleada rifilata in casa al Genk, vittoria che - tra l'altro - ha portato anche la qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Strano il calcio, vero?

Beh, si direbbe proprio di sì. E' vero, il Napoli sia al San Paolo che in trasferta non è che stesse sciorinando lezioni di calcio come eravamo stati abituati a vedere (soprattutto sotto il consolato sarriano), però - almeno nella più prestigiosa competizione europea - il risultato a casa era stato portato. E anche brillantemente se si pensa che fino al 60' il Napoli era matematicamente primo nel proprio girone - quantomeno prima che il Liverpool suonasse la carica con i soliti cannonieri e sbancasse la partita a Salisburgo. Ecco, tutto cominciò proprio da lì, da quella maledetta partita contro gli austriaci teminata in pareggio. 

Facciamo un passo indietro, per capire meglio come si è arrivati al definitivo esonero di Mister Champions: i partenopei partono forte (4 vittorie e 2 sconfitte nelle prime sei partite), poi black out. Nei successivi nove impegni arrivano solo una volta i tre punti. Goccia che fa traboccare il vaso è la figuraccia contro la Roma. De Laurentis - a modo suo - comprende che qualcosa non va e allora prende una sola decisione: è ritiro in vista della gara europea proprio contro il Salisburgo. Da quel campo, per uno strano e beffardo scherzo del destino, Ancelotti e i suoi ne usciranno con un solo punto, dopo aver ampiamente tessuto le trame della partita. Eccoci qui, siamo arrivati al momento clou. Quella notte, durante il rientro, alcuni membri della rosa (verosimilmente i così detti "senatori") decideranno arbitrariamente di rientare nelle loro case, abbandonando Castelvolturno dove solo il mister e lo staff avevano deciso di restare, in accordo con le decisioni della dirigenza. 

Da quel giorno il Napoli non si risolleverà più: multe, sanzioni, richiami, faccia a faccia e nuovi ritiri, questa volta decisi proprio da Ancelotti. Intanto il divario da quelle prime posizioni che tanto avevano fatto sognare i tifosi durante il mercato estivo adesso è assai distante, sicuramente troppo per i vertici dirigenziali (sono 17 i punti di distacco dopo l'ennesimo pareggio contro l'Udinese). "Non darò mai le mie dimissioni - aveva affermato Ancelotti nella conferenza stampa pre-Genk - un allenatore comunque tiene sempre pronta la propria valigia". Parole profetiche, caro Carlo. Il tuo Napoli, ieri sera, ha fatto il suo dovere, asfaltando il fanalino di coda del girone. Dentro un muto San Paolo, tu hai comunque salutato la curva, poco prima di inoltrarti in quel tunnel che - adesso lo sappiamo - non dovrai più percorrere. Sono tutte, ma proprio tutte tue le responsabilità di ciò che è successo? Giusto o sbagliato che sia, la decisione è stata presa. Mercato? Risultati? Aspettative? E' tardi ormai per pensarci, soprattutto con uno come De Laurentis. Dicono poi che adesso a sostituirti arriva proprio lui, il tuo allievo al Milan, Gattuso. Lo chiamano "il trascinatore". Più che d'esser trascinato, il tuo Napoli aveva bisogno di ricominciare a camminare con le sue gambe, con quella spettacolarità che aveva dimostrato di detenere nel suo patrimonio genetico. Non darti pena. In fondo, come si potrebbe mai mettere in discussione il tuo nome? Però, ricorda, i detti non sbagliano mai: vedi Napoli e poi... lo sai già.