Questione di scelte

Gli "esodati" Dovizioso e Vettel protagonisti in Motomondiale e F1

Una super Ducati vince in Austria in MotoGP con Dovizioso, a poche ore dall'annuncio del suo addio alla Rossa di Borgo Panigale, mentre in F1 Vettel è l'unico sorriso di una Ferrari che l'ha scaricato.

Le scelte: unità di misura della vita, che molto spesso, nel quotidiano di chiunque, presentano un bivio, una strada da imboccare, una decisione da prendere, che molto spesso coincidono con una successiva sofferenza, perché per ogni cosa che si sceglie ce n'è una che si perde. Esse determinano chi sei e chi non sei, cosa vuoi fare o non fare, con chi, quando e perché farlo.
E nello sport, una delle accezioni più appassionanti della vita, il concetto rimane immutato. Figuratevi in una disciplina elitaria come il motorsport, dove solo pochi eletti (20 in F1 e 22 in MotoGP) possono fregiarsi di trovarsi nel pinnacolo delle corse.
Ogni giorno si compiono scelte. Molto spesso sono banali, altre inaspettate, altre curiose ed altre ancora sembrano vere e proprie follie.


Sembrerebbe una follia lasciare andare un quattro volte campione del mondo come se nulla fosse, trattarlo da seconda guida favorendo un ragazzino, un piccolo principe che ha ancora tanto da vivere e molto da vincere.
E di nuovo, sembrerebbe una follia lasciare andare un campione del mondo come se nulla fosse, l'unico che è stato in grado di battere l'alieno Marc Marquez in pista alla pari negli ultimi anni, che ha saputo dare lustro ad un marchio leggendario come Ducati, che sembrava brancolare nel buio di un'insulsa mediocrità.
Eppure ci sono moltissimi fattori che possono giustificare una follia.In questi due casi specifici: la cattiva gestione (sportiva in generale, piloti in particolare) sia di Ferrari che Ducati, il mezzo non molto competitivo, l'età che avanza, eccetera eccetera. E la cosa più importante, la fiducia, ormai persa in entrambi i rapporti.

Ma se c'è una cosa, un sacrilegio da non commettere mai nello sport, è quello di sottovalutare il valore di un uomo, del campione. Questo spiega perché oggi milioni di tifosi nel mondo (e per ora, purtroppo, non in tribuna) hanno festeggiato la vittoria, non della Ducati, ma di Andrea Dovizioso. Questo spiega perché hanno festeggiato una fantastica gestione gomme, culminata da un misero solo all'apparenza settimo posto, non della Ferrari, ma di Sebastian Vettel.
È necessario compiere scelte. Coraggioso, a volte anche vincente, farne di rischiose. Ma mai sottovalutare un campione. “E ricordiamolo al mondo chi eravamo, e che potremmo ritornare...".