Se ne è andato il “Signor Fotografo” Vito Lo Verso, che immortalò “Il Gattopardo”: il ricordo di un monrealese

È scomparso all’età di 95 anni. Di lui ricordiamo alcuni aneddoti legati alle riprese del celebre film

PALERMO, 26 gennaio – Si è spento qualche giorno fa all'età di 95 anni Vito Lo Verso, uno degli ultimi, se non l'ultimo, fotografo che ha operato durante le riprese del mitico "Il Gattopardo" di Luchino Visconti. Uomo di rara signorilità ed umanità.

Ogni volta che andavo a trovarlo allo studio fotografico mi faceva vedere con orgoglio i quadri e soprattutto i ritratti pittorici che si dilettava a fare. Lui era il "signor fotografo" vecchio stampo. Un Artista, ma i suoi occhi si illuminavano quando proferivi la parola magica: "Gattopardo". Allora mi introduceva nello studio di posa apriva un cassetto e tirava fuori alcune sue foto scattate sul set all'epoca.
Subito la sua verve si rianimava e cominciava a raccontarmi avventure, aneddoti e storie sulla lavorazione del film: " Guarda qui c'è Lancaster.. come era buffa la Morelli ... Stoppa. il bel Delon e la bellissima....... (agitando le mani come se gli sfuggisse il nome)... Cardinale!".
Mi raccontava come sul set si facesse di necessità virtù e come l'inventiva dei singoli e del gruppo superasse le difficoltà in un'epoca in cui ancora la tecnologia non era così preponderante.

"Il giorno prima di girare la famosa scena del ballo a palazzo Gangi - mi raccontò – la segretaria di edizione si accorse che gli spartiti degli orchestrali non erano arrivati da Roma e lei nel copione ne possedeva solo una copia. Entrò in confusione.. Come dirlo a Luchino? Sarebbe andato su tutte le furie.. Io che ero presente.. mi avvicinai e le dissi:.. non si preoccupi ci penso io. (Francesco all'epoca non esistevano le fotocopiatrici).
Così passai tutta la notte a fotografare gli spartiti, sviluppare le pellicole stampare delle foto a grandezza naturale e mi presentai sul set alle 9, stanchissimo, ma felicissimo di fare parte di quell'ingranaggio che portò al successo il film. Ma la stanchezza non mi pesava, infatti si cominciò subito a provare e girare la scena madre ed io lì a fotografare per tutto il giorno fino a tarda notte" e poi continuando.

"Purtroppo – mi disse ancora – pur essendo presente a tutte le riprese, i miei negativi per contratto finirono nel calderone degli archivi Titanus dove intestatari ufficiali delle foto di scena erano altri. Io ero un semplice fotografo di provincia assoldato sul posto. Però qualche scatto sono riuscito a trattenerlo." e porgendomi le foto aggiunse: "Due anni fa, in occasione del cinquantenario dell'uscita della pellicola nelle sale cinematografiche, si fece qui a Palermo una bella mostra… nessuno si è ricordato di me. Hanno citato Sellerio, Scafidi e tanti altri che erano stati sul set in modo assolutamente marginale o per sola cronaca. E così ho potuto ammirare dopo tanto tempo alcuni fotogrammi che avevo realizzato e che sull'onda del ricordo mi hanno dato una botta di gioventù".
Vito Lo Verso dopo una lunga vita lavorativa sempre al centro di avvenimenti pubblici e privati se n'è andato in silenzio come il "Fabrizio" dell'ultima scena del film che aveva tanto amato.

Pubblichiamo alcuni scatti di Vito lo Verso tratti dal set de "Il Gattopardo", fornitici da Francesco La Bruna