il 1° febbraio del 1790 nasceva Benedetto D’Acquisto, vescovo di Monreale

Celebre monrealese, vescovo e filosofo, fu grande protagonista del suo tempo

MONREALE, 1 febbraio - Sono passati ben 233 anni dalla nascita di Benedetto D’Acquisto, illustre monrealese, grande filosofo e vescovo di Monreale.

Ne vogliamo onorare il ricordo, oggi, attraverso questa pubblicazione, partendo dalla sua grande figura di intellettuale e religioso, che fu protagonista di importanti eventi nel periodo storico in cui visse. Benedetto D’Acquisto nacque a Monreale proprio il 1 febbraio del 1790, dove frequentò la scuola del seminario. A soli sedici anni entrò a far parte dell’Ordine dei frati minori riformati del convento di Sant’Antonino a Palermo dove ebbe modo di studiare filosofia e teologia fino a diventarne insegnante. Svolse dunque il suo magistero nel collegio di San Rocco dopo il conseguimento della laurea in filosofia presso l’università di Palermo. Nella stessa università dal 1843 esercitò l’insegnamento di etica e diritto naturale fino al 1858, anno in cui venne eletto arcivescovo della sua città natale, componendo tra l’altro negli stessi anni le sue opere più importanti.

Nominato vescovo, infatti, da papà Pio IX il 23 dicembre del 1858, assunse a partire dall’anno successivo la carica arcivescovile nella sua città di Monreale, ricevendo a Roma il 2 gennaio del 1859 la consacrazione episcopale. Presso il seminario locale, che arricchì di nuovi docenti, continuò egli stesso l’attività di insegnante. Insediatosi ufficialmente nella diocesi, D’Acquisto dovette fare i conti con gli eventi storici del suo tempo legati alla fine del regime borbonico e all’arrivo di Garibaldi. Dalle fonti sappiamo che nel 1866, scoppiata la rivolta a Palermo, D’Acquisto dopo essere stato nominato membro del Comitato di salute pubblica a Palermo fu anche presidente in quello di Monreale. Per questa ragione il generale Cadorna, nello stesso anno, lo accusò di aver incoraggiato il moto rivoluzionario e per questo fu tratto in arresto e incarcerato.

L’anno seguente, nel febbraio del 1867, la corte d’appello lo inserì tra i beneficiari dell’amnistia e fu liberato. Intanto un’epidemia di colera aveva colpito il territorio e l’arcivescovo, tornato al suo ministero, non risparmiò tempo e fatiche nella cura degli ammalati tanto da restare vittima del morbo anche lui il 7 agosto del 1867. Il corpo dell'arcivescovo D'Acquisto fu sepolto nella Chiesa di Santa Rosalia e, successivamente, il 29 aprile 1900, i suoi resti mortali furono trasferiti nella Cripta dei Vescovi della Cattedrale di Monreale.

Dal suo ritratto di grande filosofo e uomo di Chiesa emergono soprattutto le sue doti umane e l’impegno civico oltre che la brillante produzione di scritti in grado di fare di Monreale una vera e propria scuola filosofica. La rappresentazione iconografica più nota dell’arcivescovo è quella, di cui disponiamo ancora oggi, all’interno della sala rossa del municipio di Monreale dove ritroviamo la raffigurazione del celebre monrealese nel dipinto di Salvatore Giaconia tra le tele che quest’ultimo dipinse tra il 1867 e il 1873 per il Comune. Fu il Comune stesso a indicare i soggetti da dipingere nelle tele, tra questi, appunto, l’arcivescovo Benedetto D’Acquisto, il poeta Antonio Veneziano, il pittore Pietro Novelli e il filosofo Vincenzo Miceli.