Il Dubbio (2008)

Nella scuola religiosa di St. Nicholas, nel Bronx, due metodi opposti di insegnamento e gestione delle risorse umane (personale e giovani allievi) si contrappongono nelle figure della rigida e austera preside Beauvier (Meryl Streep) e del carismatico e affabile sacerdote Flynn (Philip Seymour Hoffman). Sono gli anni '60, subito dopo l'assassinio di Kennedy. L'America è in cerca di un'identità e di un riscatto liberale che passa anche attraverso l'abolizione delle ultime barriere razziali; per questo l'istituto ha deciso di dare accoglienza a un giovane di colore che entra subito nelle grazie di Flynn.  

I dissidi tra la Beauvier e padre Flynn si acutizzano quando sorella James (Amy Adams) rende partecipe la Preside di alcuni suoi spospetti sul rapporto tra il sacerdote e il nuovo arrivato; in sostanza (secondo la sua versione dei fatti) Flynn avrebbe abusato del giovane. Da questo momento la Beauvier inizia a pressare il suo sacerdote, tentando in tutti i modi di estorcergli una confessione tramite una guerra psicologica spietata ma efficace.

Il dubbio ha origini teatrali e la cosa appare piuttosto evidente. L'autore della piéce (anche regista del film) ovvero John Patrick Shanley, è riuscito a trasferire sul grande schermo tempi, ritmi e "retrogusto" della rappresentazione teatrale; questo anche grazie a due interpreti fenomenali in grado, come pochi altri oggi, di immergersi totalmente nel personaggio e nelle richieste del regista.

Shanley non teme di rallentare il ritmo, di indugiare su un primo piano, di tagliare di netto ogni movimento di camera che possa rassicurare lo spettatore, o semplicemente accompagnarlo da una parte all'altra durante uno scambio di battute. Un po' come se si volesse arrivare ad un "grado zero" della rappresentazione, ad una sospensione del giudizio, funzionale in questo caso all'immersione nella trama. Solo così potrà risultare possibile quella naturale immedesimazione, da parte dello spettatore, non in uno o nell'altro personaggio, ma nel dubbio stesso. Grazie alla tecnica narrativa (e registica) di Shanley si perde quindi abbastanza velocemente ogni punto di vista soggettivo e qualsivoglia preconcetto.

Mi sono imbattuto di recente in un testo di commento all'opera, dello stesso Shanley, piuttosto illuminante: “Mi sentivo circondato da una società che sembrava sicurissima di alcune cose. Tutti avevano un'opinione precisa, ma non c'era un vero scambio e se qualcuno diceva 'non lo so', era come se dovesse essere mandato a morte nel Colosseo dei media. C'era questa maschera di certezza nella nostra società che io ho visto aumentare a tal punto da sviluppare una crepa, ossia Il dubbio.”  Il film cioè coglie l'aspetto drammatico, ma anche problematico e salvifico del dubbio. Il dubbio inteso come punto di non arrivo, che rappresenta in pratica un continuo spostamento del punto di vista di chi giudica, che può stordire certo, ma anche rivitalizzare le coscienze. Il tema della pedofilia in ambienti clericali è forte, ma solo funzionale all'assunto di base. O forse no. Resta il dubbio...

GIUDIZIO: 8,5/10
SITO UFFICIALE: miramax.com/doubt

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Scheda del film:
Titolo originale: Doubt
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 2008
Durata: 104 min/colore
Genere: drammatico
Regia: John Patrick Shanley
Soggetto: John Patrick Shanley
Sceneggiatura: John Patrick Shanley
Produttore: Scott Rudin
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Dylan Tichenor
Musiche: Howard Shore
Scenografia: David Gropman

Interpreti e Personaggi:
Meryl Streep: Sorella Aloysius Beauvier
Philip Seymour Hoffman: Padre Brendan Flynn
Amy Adams: Sorella James
Viola Davis: Mrs. Miller

Candidature e Premi:
Screen Actors Guild Awards 2008: miglior attrice protagonista (Meryl Streep);
Kansas City Film Critics Circle Awards 2009: miglior attrice (Meryl Streep);
2 National Board of Review Awards 2008: miglior cast, miglior performance rivelazione femminile (Viola Davis).