Era stato accusato di spaccio e favoreggiamento, il giudice archivia

D.F., 20 anni, monrealese, è risultato estraneo ai fatti che gli erano stati contestati

MONREALE, 27 giugno – Era stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Monreale per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di favoreggiamento.

Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Palermo, accogliendo le richieste difensive, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale.
I fatti risalgono allo scorso 7 aprile, quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Monreale perquisivano tre giovani rinvenendo diverse bustine contenenti cannabis, trita erba, buste di cellophane e un bilancino di precisione. A carco di D.F. di 20 anni non venivano pero’ rinvenute ne’ sostanze stupefacenti, ne’ oggetti atti al confezionamento. Per questo il giovane, difeso dagli avvocati Giada e Salvino Caputo e Francesca Fucaloro, sin da subito dichiarava la propria estraneita’ all’indagine attivata dai carabinieri. Nel contempo nei confronti di D.F. veniva contestato anche il reato di favoreggiamento.
Intanto la sostanza rinvenuta veniva inviata ai Ris per l’esame del principio attivo. I difensori di D.F. dimostravano che non vi era alcun collegamento tra il giovane, soggetto incensurato, e gli altri imputati ed infatti la perquisizione domiciliare non sortiva alcun effetto avvalorata dal mancato rinvenimento di sostanza stupefacente o di strumenti tipicamente utilizzati da spacciatori di droghe.
Per altro D.F. non era mai stato segnalato in passato quale soggetto assuntore di droghe, ne’ controllato unitamente a soggetti dediti al consumo o alla vendita di droghe.
A seguito di tutto ciò, i difensori del giovane presentavano alla Procura della Repubblica istanza di archiviazione del processo penale per totale mancanza di indizi. Richiesta difensiva, condivisa dal Pubblico Ministero, titolare elle indagini che presentava al Giudice per le Indagini preliminari richiesta di archiviazione. Ieri il giudice emetteva decreto di archiviazione in favore di D.F.
“Finisce in maniera ottimale – hanno evidenziato Giada Caputo e Francesca Fucaloro – una vicenda che per due mesi ha tenuto in apprensione un giovane incensurato e l’intero nucleo familiare, che pur confidando nella estraneità del giovane hanno vissuto momenti di apprensione”.