Chiedeva il pizzo da sorvegliato speciale: arrestato il reggente della famiglia di Borgetto

La vittima ha denunciato. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Monreale

BORGETTO, 21 marzo – I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario in ordine al reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e per l’aver commesso il fatto durante il periodo di sottoposizione alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo di Monreale, sul mandamento mafioso di Partinico, con particolare riferimento alla famiglia di Borgetto.

Le investigazioni hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, nei confronti dell’indagato, che, mediante la forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo, ha avanzato una richiesta estorsiva nei confronti di un’attività commerciale locale attiva nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico, il cui titolare ha sporto denuncia.

In particolare, il destinatario della misura cautelare, già elemento di spicco del mandamento mafioso di Partinico e reggente della famiglia di Borgetto, allo scopo di conseguire un ingiusto profitto, derivante dalla pretesa di non pagare la cauzione per l’installazione di una bombola di gas presso la propria abitazione, avrebbe intimidito un giovane dipendente della ditta, affinché recapitasse al suo titolare messaggi chiaramente evocativi della tipica “messa a posto” mafiosa. Tale provvedimento ha permesso, inoltre, di bloccare, all’origine, un’attività di future ben più significative e rilevanti richieste estorsive nel territorio di Borgetto.