Imputato per minacce gravi e violenza sessuale, monrealese condannato a 7 anni e 4 mesi

Il tribunale gli ha tolto pure la potestà genitoriale

MONREALE, 7 gennaio – Il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Palermo Ivana Vassallo al termine dell'udienza svolta con il rito del giudizio abbreviato ha condannato L.L., 47 anni, alla pena di 7 anni 7 e 4 mesi di reclusione, pene accessorie, interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla perdita della potestà genitoriale, oltre ad un anno di misura di sicurezza dopo la detenzione.

Il Pubblico ministero al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a 6 anni e 8 mesi. I fatti, accaduti a Monreale, risalgono al periodo compreso tra il 2016 e il 2021.
L.L. si era reso responsabile di una serie di minacce gravi e di maltrattamenti fisici e psicologici compiuti per molti anni in danno della moglie D.R. Di 40 anni. Episodi avvenuti alla presenza dei figli minori e consistiti in aggressioni con calci e pugni, tirate di capelli e con lanci di oggetti accompagnati da minacce di morte.

E in piu’ occasioni, impugnando anche un grosso coltello da cucina. Oltre ad avere costretto in piu’ occasioni la moglie a subire violenze sessuali, nonostante la ferma opposizione di lei. Per anni la moglie aveva subito in silenzio, nascondendo a familiari ed amici quanto accadeva in famiglia per il timore di ritorsioni verso gli anziani genitori e per salvaguardare l’immagine delle figlie minori, che erano costrette ad assistere alle minacce e alle aggressioni subite dalla madre. Soltanto con il conforto dei legali ai quali si era rivolta, gli avvocati Salvino e Giada Caputo, aveva trovato il coraggio di recarsi dai carabinieri e denunciare le violenze subite in silenzio per molti anni. La Procura della Repubblica di Palermo, chiedeva al Giudice per le Indagini preliminare di procedere all’esame di D.R. e delle due figlie minori attraverso l'incidente probatorio.

Intanto D.R. . con la assistenza dell’avvocato Francesca Fucaloro, avviava presso il Tribunale civile di Palermo il procedimento per la separazione giudiziale. Nel corso dell’incidente probatorio sia D.R. che le due minori, in un contesto altamente drammatico denunciavano quanto accaduto riferendo gli episodi di minacce e di violenza subiti in questi lunghi anni. Durante l’udienza preliminare L.L. chiedeva il giudizio abbreviato, evitando in tutto il corso delle indagini preliminari di sottoporsi ad interrogatorio e di partecipare alle udienze. Sia la moglie che le due figlie si costituivano parte civile nei confronti di L.L. assistite dagli avvocati Salvino e Giada Caputo.

Nel frattempo il Giudice civile disponeva la separazione dei coniugi e affidava le figlie alla madre onerando L.L. di corrispondere la somma mensile di 700 euro oltre a 350 euro per il mantenimento delle figlie. Al termine dell'udienza con il rito abbreviato, il Giudice condannava L.L. alla pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione con le pene accessorie e alla corresponsione di somme in favore delle parti civili a titolo di risarcimento per i danni morali e fisici subiti dall’intero nucleo familiare e con il divieto di avvicinarsi alla ex moglie e alle figlie.

“Abbiamo apprezzato e sostenuto con forza – hanno dichiarato Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro – il grande coraggio di D.R. di denunciare il marito per le minacce e gli abusi subiti anche a tutella delle figlie che per molti anni sono state costrette a vivere in un contesto familiare reso infernale dal comportamento violento ed aggressivo di L.L.. Grazie alla denuncia presentate probabilmente siamo riusciti ad evitare gesti ancor piu’ drammatici e violenti”.