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L’Oreto, un bene da tutelare e preservare nell’interesse della comunità

| Silvio Cancemi | Cronaca varia

Una compagnia di cittadini partecipa alla camminata di 11 chilometri. LE FOTO.

MONREALE, 9 giugno – Si è compiuta oggi la lunga escursione indetta da diverse associazioni monrealesi in occasione della manifestazione “In cammino verso l’Oreto”. Alla lunga “passeggiata” di ben 11 chilometri (dal centro storico fino alla fonte del fiume) ha fatto seguito la presentazione di un piano di riqualificazione e rivalutazione di tutto il tratto fluviale.

L’appuntamento mattutino delle 8.30 presso Piazza Inghilleri, dunque, non ha per nulla condizionato la presenza dei partecipanti che – in pieno accordo con le adesioni ricevute nei giorni precedenti fino alla vigilia – si sono dimostrati ben armati di buona volontà, elemento di certo necessario per affrontare l’ardua impresa che la marcia avrebbe comportato. Fornita di zaini colmi di invitanti pranzi a sacco, bottiglie d’acqua fresca e indumenti atti a proteggersi dal cocente sole annunciato dalle previsioni, la carovana composta tanto da rappresentanti delle associazioni del territorio impegnate nell’organizzazione (Comitato Pioppo Comune, i circoli Arci Agrisocial e Link, e il comitato di Monreale Altofonte del cammino della Magna via Francigena) quanto da ulteriori associazioni accorse prontamente per dar vigore alla causa (tra queste l'Ecomuseo delle Terre Normanne, il Mosaico, il Quartiere, e anche le palermitane, Idea hub, il circolo Mesogeo di Legambiente, Onibi, Salviamo l'Oreto, Up Palermo) intorno alle ore 9.00 ha ufficialmente dato il via alla marcia conclusasi, con tanta stanchezza ma anche soddisfazione, intorno alle 15.30 nei pressi del fiume Sant’Elia.


Lo scopo della manifestazione nasce dal piazzamento del fiume Oreto al secondo posto del concorso “I luoghi del cuore” indetto dal FAI (per chi non lo conoscesse il Fondo Ambiente Italiano dedito alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico del territorio italiano attraverso interventi di restauro e apertura al pubblico), rivelandosi un momento di interessante discussione e dibattito sul ruolo antropologico e sociale che il corso fluviale ha rivestito e riveste ancora oggi per le diverse comunità in stretta relazione con esso. L’instancabile opera di raccolta firme condotta lo scorso anno si è dunque rivelata vincente, raggiungendo l’obiettivo prefissatosi nel suo progetto originario e ponendo definitivamente l’attenzione dell’intera comunità, comprese le istituzioni, su un patrimonio naturalistico così ricco come il fiume Oreto. Il piano di bonifica dovrebbe basarsi su un fondo di circa 60 mila euro disposti dal FAI per la realizzazione di impianti direttamente in loco per le operazioni di purificazione dell’acqua fluviale.

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· Enzo Ganci · Editoriali

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