Disabilità e coronavirus: i problemi sono tanti, adesso più attenzione nella ''fase 2''

Necessità di un veloce ritorno alla relazione e alla normalità: se n’è discusso ieri sera a #Parliamone

MONREALE, 21 aprile – Sicuramente i momenti che stiamo attraversando a causa dell’emergenza coronavirus sono difficili per tutti, ma lo sono ancora di più per le persone con disabilità e le loro famiglie nei diversi campi della vita quotidiana: dalla scuola alle cure mediche per giungere alla difficoltà di relazione e vita sociale.

Di questo si è discusso ieri sera a #Parliamone e della necessità che si attuino nella cosiddetta fase 2 tutte le azioni possibili per un ritorno alla normalità ed alla relazione anche per i soggetti con disabilità prima che il processo di inclusione, già fortemente compromesso, vada perso completamente. L’argomento, così come di consueto, è stato affrontato con il contributo di esperti del settore ed in particolare Chiara Di Prima, dirigente scolastico e presidente regionale dell’Uciim, Salvatore Porrovecchio, dirigente medico e garante per i diritti dei diversabili di Monreale e Salvatore De Pasquale, presidente dell’associazione “Nati due volte” onlus di Monreale.  La fase 2 necessita di attente e veloci misure per la ripartenza in relazione alla conduzione quotidiana di vita delle persone con disabilità in tutti i campi.

A partire dalla scuola dove la didattica a distanza, seppur tra mille difficoltà e grazie allo strenuo impegno di dirigenti, docenti e personale scolastico, sta cercando di arginare i problemi legati all’interruzione della didattica nelle aule scolastiche che ha bisogno di ripartire garantendo la continuità specialmente degli alunni con disabilità: “Auspichiamo - ha affermato Chiara Di Prima - un ritorno repentino alla normalità con tutte le misure di sicurezza, la didattica a distanza resta propria dell’emergenza per cui occorre ripartire al più presto con quella in presenza: la persona si forma nella relazione con l’altro”.
Se problematico è il rapporto con la scuola, non sono minori le difficoltà legate all’accesso alle cure mediche che per i soggetti con disabilità rivestono un particolare rilievo. Da questo punto di vista diversi sono stati gli accorgimenti e le azioni intraprese in questo periodo sul piano sanitario per garantire anche da remoto la continuità assistenziale ai disabili, come quelle messe in campo dall'ambulatorio ''Gravi Disabili'' del Policlinico Paolo Giaccone, coordinato da Salvatore Porrovecchio.
“Il garante nazionale - ha fatto inoltre notare Salvatore Porrovecchio - ha chiesto al presidente Musumeci una integrazione della commissione di esperti con la presenza di una persona che possa portare per il proprio vissuto un contributo in relazione alle tematiche relative alla fase 2 per quanto riguarda le persone con disabilità”.
Lo stravolgimento della vita quotidiana, delle abitudini tanto importanti e della vita di relazione restano i problemi più cogenti da affrontare al più presto per allontanare il pericolo dell’isolamento dei disabili e delle loro famiglie. “Per la fase 2 - sostiene Salvatore De Pasquale - occorre allentare un po’ di più le restrizioni per le persone disabili e consentire, in presenza di relative certificazioni, spostamenti anche fuori Comune per passeggiate con le dovute misure di sicurezza e riservare attenzione alle modalità di utilizzo di alcuni dispositivi di protezione non sempre compatibili con alcune condizioni particolari di disabilità”.