Randagi in via Florio, nessuna tregua per i motociclisti

Martedì scorso avevamo sollevato la questione: tornati sul posto per verificarne la criticità. Necessario intervenire per tutelare lincolumità pubblica e animale. IL VIDEO

MONREALE, 14 agosto – Il problema randagismo, di certo, non è una questione inedita, né tantomeno ristretta al territorio monrealese. Dopo una personale esperienza, però, abbiamo constatato che in via Ignazio Florio – strada che interrompe la via Biagio Giordano, in prossimità della caserma dei carabinieri – vi era la presenza di due meticci, pronti a turbare i cittadini che, su due ruote, percorrevano la strada durante le ore notturne.

Avendo aperto un vero e proprio dibattito sulla possibile pericolosità degli animali tra i commenti a seguito dell’articolo precedente, per dovere di cronaca abbiamo deciso di ritornare sul luogo ed osservarne il rispettivo comportamento, a conferma della tesi di alcuni passanti e lettori che esprimevano le nostre identiche perplessità. A Totò e Laika – questi i nomi dei meticci, secondo una volontaria – si aggiungono, a composizione del piccolo branco, altri due randagi, di cui uno meno vivace degli altri. Se per gli automobilisti non vi è alcun pericolo, diversa è la sorte di chi viaggia su due ruote: il rumore dello scooter o di una motocicletta in lontananza, infatti, mette in allerta i randagi, i quali attendono al varco il possibile malcapitato, costringendolo spesso a rallentare occupando la traiettoria lungo l’asse stradale, ringhiando e successivamente rincorrendolo.

Purtroppo, le immagini, confermano la tesi difesa da diversi cittadini, i quali affermano che l’atteggiamento dei randagi, nell’intento di dominare quel territorio, potrebbe accidentalmente ripercuotersi sulla pubblica incolumità. Pertanto, avendo registrato la condotta dei meticci, attraverso questo video, risulta doveroso l’intervento da parte degli enti preposti, al fine di tutelare non solo un’intera comunità, bensì gli stessi amici a 4 zampe dalle possibili percosse da parte di chi, minacciato, sceglie la via della violenza per percorrere quella della salvezza.