Piana degli Albanesi, due carabinieri insigniti della cittadinanza onoraria

Si tratta del luogotenente Salvatore Biddeci e del maresciallo Giuseppa Gambino

MONREALE, 1 novembre – Si è tenuta nell’aula consiliare di Piana degli Albanesi, alla presenza del generale Arturo Guarino, del capitano Andrea Quattrocchi e dei massimi rappresentati dell’Arma dei Carabinieri, la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al luogotenente Salvatore Biddeci ed al maresciallo Giuseppa Gambino.

Il Luogotenente Biddeci ha condotto la stazione dei carabinieri dal maggio del 2006 fino al mese di ottobre del 2014. Il Maresciallo Gambino ha prestato servizio presso la stazione dal luglio del 2016 fino al mese di marzo di quest’anno. A consegnare i riconoscimenti “Per l’impegno profuso nell’espletamento delle proprie funzioni e per aver rappresentato con eccellenza gli alti valori civili e sociali” sono stati il sindaco di Piana degli Albanesi Rosario Petta e il vicesindaco Morena Picone, alla presenza del Commissario del Consiglio Comunale Fulvio Manno, del Sindaco di Capaci Pietro Puccio, di autorità Religiose, Civili, politiche e Militari con la presenza del Corpo Forestale e della Polizia Municipale.

Anche se non presente alla cerimonia per sopraggiunti impegni, parole di ringraziamento sono arrivate dal primo cittadino monrealese Alberto Arcidiacono. “La nostra comunità - ha affermato invece i sindaco Rosario Petta - ha voluto conferire la Cittadinanza Onoraria a due servitori dello Stato che nell’espletamento del proprio servizio nel comune di Piana degli Albanesi si sono fortemente legati alla nostra comunità. La presenza del Generale Guarino ci ha consentito di ringraziarlo personalmente per il grande lavoro portato avanti dal suo gruppo e per gli eccellenti risultati raggiunti nella lotta alla criminalità mafiosa. Piana, con l’occasione, ha reso onore e detto grazie a tutti i servitori dell’Arma. La nostra - continua - è una comunità che dopo aver subito la prima strage di stato a Portella delle Ginestre, ha l’antimafia nel sangue e vive combattendo l’azione ed il modus operandi mafiosi quotidianamente. In ognuno di noi è forte il senso di appartenenza e vicinanza ai servitori dello stato”.