Coronavirus, 598 nuovi casi in Sicilia. Protestano i ristoratori: ''Uccisi dallo Stato''

Molti i commercianti che oggi hanno levato voci di protesta a Palermo

PALERMO, 16 marzo – La pandemia ha colpito duramente ogni settore economico, ma sicuramente uno dei più danneggiati è quello della ristorazione. Tanti i portatori d’interesse che oggi si sono presentati davanti a Palazzo d’Orleans per esporre, ancora una volta, l’insostenibilità delle proprie condizioni lavorative. I gestori di pub, ristoranti e altre attività commerciali si sono detti, per mezzo di uno striscione più che indicativo, “uccisi dallo Stato”.

“I contributi che abbiamo ricevuto sono serviti a poco o a nulla. Non riusciamo più ad andare avanti, siamo schiacciati da spese e scadenze. Ci hanno distrutti: avremmo la capacità di lavorare in sicurezza, lavoreremmo nel rispetto di tutte le norme anti Covid, ma non ce lo permettono. E quest’ulteriore chiusura è stata il colpo finale. Siamo una delle colonne portanti del Pil ma non possiamo continuare così”.
Quali soluzioni possibili, per permettere alla categoria dei ristoratori di ripartire? È un interrogativo che da ormai un anno non trova risposta. Nella nostra regione sono 598 i contagi registrati nelle ultime ventiquattro ore, a fronte di 7.941 tamponi molecolari e 16.610 test rapidi processati. 13 le vittime, 565 i dimessi guariti; in aumento i ricoveri, sia in degenza ordinaria (838, 13 in più rispetto a ieri) che in terapia intensiva (113, +6). In tutta Italia si segnalano 20.396 nuovi casi di Covid-19 e 502 decessi.