Screening alla Margherita di Navarra, la polemica della dirigente: ''Occorre una corretta collaborazione tra le istituzioni''

La dirigente scolastica, Patrizia Roccamatisi

"La nostra scuola coinvolta in modo inopportuno"

MONREALE, 29 gennaio – Sarà giornata di screening, quella di oggi a Pioppo, dove l’amministrazione comunale ha deciso di organizzare un drive-in destinato alla popolazione scolastica, prevalentemente della frazione.

Una notizia accolta positivamente non solo dalla comunità scolastica, ma da tutta la popolazione pioppese. Sulla questione è intervenuta la dirigente scolastica della “Margherita di Navarra”, Patrizia Roccamatisi l’istituto la cui sede centrale si trova proprio nella frazione, che ha voluto fare delle puntualizzazioni, non prive di polemica.
“Purtroppo, ancora una volta – scrive la dirigente in una sua lunga nota – la nostra scuola è stata coinvolta in modo inopportuno e senza una chiara consapevolezza delle procedure che la scuola deve rispettare per la gestione dei casi scolastici positivi al Covid o degli alunni in condizione di quarantena, così come disposti dalle USCA. Queste operano sul territorio al fine di garantire la sorveglianza sanitaria attiva e la continuità delle cure dei pazienti affetti da Covid-19; in stretta collaborazione con gli istituti scolastici, provvedono alla presa in carico di soggetti positivi al Covid-19 all’interno delle scuole.
Pertanto, la scuola ha chiare le proprie competenze per la gestione dei contatti stretti confermati positivi; la scuola sa che un soggetto preso in carico dalle USCA è gestito dalle USCA. Primo, perché l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale si assume la responsabilità di porre una classe/gruppo di alunni in quarantena; secondo, perché, appunto, garantisce sorveglianza attiva e continuità delle cure.

Tutto ciò – dice ancora la Roccamatisi – al fine di sottolineare la precisa consapevolezza che la scuola ha del proprio ruolo all’interno della gestione dell’emergenza sanitaria in cui ci troviamo. Proprio nel rispetto del ruolo che ciascuno ricopre, dei protocolli, della normativa in vigore, la scuola mai potrebbe “confrontarsi” con le USCA per la gestione dei soggetti posti in isolamento o quarantena. La scuola mette in atto le procedure, come da normativa; le USCA prendono in carico i soggetti e gestiscono i casi. In considerazione di ciò la scuola ''Margherita di Navarra'' ha sempre e solo concordato con l’amministrazione comunale l’esecuzione di uno screening della popolazione scolastica utile a rasserenare i timori di tutti coloro che orbitano attorno alla scuola stessa. Già da inizio settimana era stata comunicata la decisione di effettuare uno screening; in considerazione della diversa ubicazione dei plessi sul territorio era addirittura stata prospettata la possibilità di eseguire tamponi rapidi nelle tre frazioni della ''Margherita di Navarra''.

Nessuna richiesta è stata quindi presentata dall’istituto al fine di intervenire sui casi di alunni, soggetti positivi o posti in quarantena dalle USCA. L’istituzione scolastica collabora con le USCA, fornisce il contact tracing, comunica alle famiglie quanto disposto dalle USCA e, infine, riammette in classe gli alunni che hanno seguito le corrette procedure disposte. Ciò che invece è accaduto – sottolinea la dirigente – nell'organizzazione dello screening della popolazione scolastica, non ha invece tenuto conto di tutto ciò.

Pur avendo sempre sottolineato che diverse sono le competenze per la gestione di alunni in condizione di positività o posti in quarantena e il monitoraggio delle condizioni sanitarie della popolazione studentesca, ciò che è accaduto ha dimostrato, ancora una volta, che per l’amministrazione comunale l’interlocutore di riferimento non è l’istituzione scolastica, il dirigente scolastico, l’unico ad avere chiara contezza della situazione sanitaria della propria scuola. Non è interloquendo con un gruppo di genitori che l’amministrazione comunale fornisce un servizio a tutela dell’intera comunità.

Non è addossando all’istituzione scolastica responsabilità che non le competono, procedure che non la riguardano, protocolli che non rientrano in alcun modo nella gestione scolastica dell’emergenza pandemica che l’amministrazione comunale può giustificare un altalenante dibattito, avvenuto sempre attraverso gruppi diretti di comunicazione con i genitori, tra l’opportunità di tutelare la popolazione scolastica e la gestione dei casi posti in quarantena.
Auspico che quanto accaduto – conclude – costituisca un elemento importante di riflessione per l’amministrazione comunale: è la corretta collaborazione tra le istituzioni del territorio a garantire un sano equilibrio ed una sinergica azione in funzione del benessere di tutti i cittadini”.