Bovini inselvatichiti del territorio, il comune studia come eliminarli
Pubblicata l'ordinanza che ne prescrive l'abbattimento
MONREALE, 20 gennaio – Pugno duro contro i bovini inselvatichiti nel territorio comunale, in particolar modo nelle frazioni del territorio. E' di ieri l'ordinanza sindacale, su proposta del comandante della polizia municipale Luigi Marulli, che prescrive l'abbattimento dei capi che tanti danni hanno causato a terreni privati.
Risale a poco più di una settimana fa l'articolo da noi pubblicato che affrontava la questione dei bovini in libertà nel territorio di Pioppo, causa – stante le numerose segnalazioni pervenute – di ingenti danni a coltivazioni e proprietà private. Molte, a ragion veduta, erano state dunque le lamentele all'indirizzo dell'amministrazione comunale, perché si risolvesse a prendere provvedimenti mirati quantomeno a contenere il problema, tanto che un incontro – come annunciato allora dal delegato di frazione Giuseppe D'Alcamo – si sarebbe presto avuto con il primo cittadino Alberto Arcidiacono. Ieri pomeriggio è dunque arrivata l'ordinanza su proposta del comandante della Polizia Municipale Luigi Marulli che, prendendo atto delle relazioni di servizio del comando stazione dei carabinieri di Pioppo e anche di Grisì, insieme al dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Asp, ha disposto interventi di abbattimento dei bovini inselvatichiti.
''La cattura di questi bovini potrebbe risultare molto difficoltosa – è quanto si legge nella relazione citata, inserita a corredo nel provvedimento – essendo esemplari ormai inselvatichiti e difficilmente avvicinabili''. Un quadro che rende idoneo come strumento, si legge ancora ''un intervento di caccia di selezione utilizzando la collaborazione del competente'' con decorrenza immediata e fino al 30 aprile e ''predisponendo con le forze di polizia presenti nel territorio un apposito piano di intervento con personale qualificato all'uso delle armi ed in regola con le norme di legge, su base volontaria, che opererà a titolo gratuito''.
Soggetti incaricati che si identificano come ''strutture associative senza scopo di lucro, regolate con proprio statuto, a cui sono affidati compiti di rilevanza pubblicistica connessi all'organizzazione del prelievo venatorio e alla gestione faunistica nel territorio di competenza''.
Innanzitutto dunque si dovrà procedere ad individuare e perimetrare le aree dove avverranno le operazioni di caccia, in giorni prefissati, previa pubblicizzazione attravverso cartelloni ben visibili, informazioni agli abitanti e interruzione di eventuali altre attività in corso. Dovranno poi esser rispettate tutte quante le norme necessarie, come l'impiego di abbigliamento ad alta visibilità e qualsiasi altro obbligo legato al trasporto e all'uso delle armi. I bovini abbattuti potranno successivamente ''esser sottoposti a distruzione'' oppure ancora si potranno effettuare su di loro ''controlli sanitari per il loro eventuale consumo''.
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