Appalti pubblici, la Corte Conti ''bacchetta'' la Regione

I giudici chiedono più controlli e va completata mappatura aree di rischio corruzione

PALERMO, 3 novembre - Per la Corte dei Conti la Regione siciliana deve "incrementare considerevolmente gli atti oggetto di controllo successivo di regolarità amministrativa con particolare riferimento alla fase di attuazione del Pnrr, in cui assume una rilevanza strategica il controllo di legalità sulle aree ad alto rischio corruzione, quale quella sugli appalti pubblici".

Il monito è contenuto nella delibera con cui la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha approvato la relazione della Regione nell'ambito del contraddittorio sul rendiconto per il 2021 accertando "la parziale adeguatezza del sistema integrato dei controlli interni della Regione". La delibera a firma del presidente Salvatore Pilato è stata trasmessa nei giorni scorsi al governatore, al presidente dell'Ars e al presidente del collegio dei revisori dei conti della Regione.

Sul fronte della lotta alla corruzione, la Corte dei Conti invita la Regione "a concludere la mappatura delle aree di rischio per i diversi processi dell'attività amministrativa, al fine di non pregiudicare in tal modo l'effettiva attività di prevenzione dei rischi di corruzione", "ad incrementare le risorse umane e informatiche, per garantire la completa ed efficace attuazione delle disposizioni normative connesse alla prevenzione dei rischi corruttivi e alla trasparenza dell'azione amministrativa" e "a procedere a una complessiva e riepilogativa rilevazione dei risultati realizzati sulle misure di prevenzione, che metta, puntualmente, in evidenza il collegamento di esiti e strutture coinvolte alle fasi di attuazione e agli strumenti di rilevazione contenute nelle tabelle di programmazione del Ptpc, al fine di garantire l'esatta rispondenza tra programmi di prevenzione e risultati conseguiti".

Per quanto riguarda il controllo sugli organismi partecipati, i giudici suggeriscono di "valutare la costituzione di un presidio organizzativo centralizzato, avente funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di riordino, riorganizzazione e controllo degli enti dipendenti e delle società partecipate in modo totalitario dalla Regione". "A tal riguardo - si legge nella delibera - è auspicabile la costituzione di un'unica cabina di regia per il monitoraggio dei contratti di servizio sottoscritti dalle varie articolazioni dell'amministrazione e dai suoi organismi partecipati, al fine di contenere i costi complessivamente posti a carico del bilancio regionale, anche in relazione ai costi di funzionamento di enti e società". E "creare un sistema informativo che consenta di rilevare i rapporti finanziari, economici e patrimoniali tra la Regione e le sue società partecipate, ed emanare specifici atti di indirizzo per la verifica della riconciliazione dei reciproci rapporti creditori e debitori".

In riferimento alle performance e alla valutazione dei dirigenti regionali, per i giudici contabili sarebbe necessario "creare un adeguato collegamento alla programmazione definita con il Defr, sia dal punto di vista qualitativo (obiettivi da raggiungere) che in riferimento alla capacità di utilizzo delle risorse assegnate; evidenziare, distintamente, le correlazioni di obiettivi e indicatori con i requisiti previsti dalle disposizioni normative di riferimento e richiamati nel documento che disciplina il Smvp; estendere il vigente sistema di misurazione e valutazione della performance dell'amministrazione regionale alle agenzie strumentali regionali; differenziare, adeguatamente, la valutazione del management dell'ente".
(ANSA).