Lavori nel quartiere Carmine, una fine troppo spesso annunciata, ma non ancora arrivata

Vanno avanti da circa tre anni, sono in ritardo almeno di uno

MONREALE, 27 dicembre – È difficile che sia stato un bel Natale per i residenti del Carmine. Perlomeno sotto l’aspetto logistico. Quando lo spazio davanti la propria porta di casa è più simile a quello di un strada di Beirut piuttosto che di Monreale, certamente non sarà un bel vivere.

Non diciamo niente di nuovo affermando che la causa di questi disagi sono i lavori di ristrutturazione del quartiere. Quelli che, ad opera compiuta, saranno in grado di cambiare (certamente in meglio) il volto del rione, ma che, fino a quando saranno in corso, renderanno difficili le giornate dei cittadini che vi risiedono.
I lavori vanno avanti ormai da circa tre anni e la conclusione è già in ritardo almeno di uno. I motivi, tra difficoltà della ditta appaltatrice e piccoli contenziosi con il comune, sono svariati, e rendono la vicenda parente stretta di un’Odissea, senza Polifemo o maga Circe, ma con intere famiglie a volte infuriate, a volte stanche, comunque certamente avvilite.

Si fa fatica, quindi, a non dare ragione alle legittime lamentele dei residenti che da tanto, troppo, tempo, ormai, si vedono costretti a subire disagi notevoli, a cominciare dal semplice uscire di casa o tornarvi senza dover fare delle gimkane olimpiche.
Per non parlare dei ripetuti guasti alle rete elettrica o telefonica. E, a quanto pare, come ci segnalano con insistenza alcuni di essi, adesso anche difficoltà nell’approvvigionamento idrico che alcuni addebitano proprio ai lavori.

Tutto questo per chi vi risiede. Per tutti gli altri cittadini, invece, i problemi sono legati soprattutto alle ripercussioni sul traffico che i lavori hanno determinato, a catena, sull’intera città. Con il quartiere Carmine off limits, infatti, la circolazione veicolare è diventata di difficilissima gestione, soprattutto in corrispondenza degli orari di entrata ed uscita degli studenti da scuola, considerato che nei pressi del quartiere insistono due importanti istituzioni scolastiche.

Insomma, ce n’è abbastanza per pregare con le mani sotto le ginocchia perché tutto finisca il più presto possibile, perchè certamente alla fine il risultato sarà notevole, ma il prezzo che la città sta pagando è davvero salato.
Occorre uno scatto d’orgoglio deciso, ma soprattutto un’accelerata come si deve, perché la fine dei lavori, troppo spesso annunciata e sbandierata, ma finora solo a parole, possa finalmente diventare realtà.