Arcidiacono e Gambino si apparentano: “Tutto alla luce del sole, nessun inciucio sottobanco”

Oggi i due hanno spiegato l'accordo alla città nel corso di una conferenza stampa

MONREALE, 3 maggio – L’accordo fra Alberto Arcidiacono e Roberto Gambino è ufficiale. Nella sala Millunzi del Collegio di Maria, i due ormai ex concorrenti, si sono stretti la mano dopo avere spiegato alla stampa e alla città il contenuto delle interlocuzioni di questi giorni, sfatando i rumori che si sono rincorsi con frenesia.

Formalizzato anche il primo nome in quota Gambino che farebbe parte della nuova eventuale giunta qualora vincesse Arcidiacono; si tratta di Rosanna Giannetto, la prima ad essere designata nella squadra assessoriale di Gambino, reduce da una brillante ma sfortunata performance elettorale: 360 voti non le sono valsi l’ingresso al Consiglio, perché la lista nella quale correva “Monreale bene comune” non ha raggiunto il quorum del 5 per cento. Ricoprirà le deleghe alla Cultura, allo Sport e alla Pubblica Istruzione e una nuova, chiesta da Gambino, ai finanziamenti dall’esterno del comune.
Il primo a parlare è stato il candidato del Mosaico che ha voluto sottolineare come l’accordo con Arcidiacono non sia peregrino o inusuale dal momento che si era sfiorato l’accordo sul candidato sindaco con il gruppo di cui è leadership Marco Intravaia, fra i più votati al Consiglio comunale con i suoi 511 voti nella lista di Diventerà Bellissima e il più papabile a ricoprire la carica di presidente.

“Ho escluso fin dall’inizio – ha spiegato Gambino – l’eventualità di interloquire e sostenere chi non soltanto ha dichiarato il dissesto tecnicamente, ma è anche responsabile del decadimento morale della città. Sono garante di un gruppo che continua a lavorare per una politica diversa sul territorio, lontana dai movimenti che si autoriproducono. Non mi interessa né il ruolo di vicesindaco, né di assessore, né di battitore libero ”.
Poi con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, ha aggiunto: “Tali movimenti ci sono anche fra chi sostiene Arcidiacono, ma noi non siamo puristi, non siamo il Movimento 5 stelle della prima ora. So anche di avere delle sbavature all’interno, ma è necessario andare oltre le adesioni ideologiche di stampo novecentesco”.
Gambino ha anche fugato ogni dubbio sulla lealtà rispetto all’elezione del presidente del Consiglio, ruolo avocato dal suo gruppo in prima battuta: “Procederemo con serietà su ogni step che ci siamo dati ”. La designazione del secondo assessore in quota Mosaico, sarà rimandata a dopo la scelta di chi guiderà l’assemblea. “Non ho ricevuto – ha voluto chiarire Arcidiacono – alcuna telefonata in merito dal presidente della Regione Nello Musumeci, notizia apparsa nei giorni scorsi, ma soltanto complimenti e trasparenza”.
“Le trattative- ha aggiunto Arcidiacono – sono state incentrate sul programma; queste interlocuzioni hanno messo al primo posto il bene della comunità. Le sbavature per me non sono un problema, perché la nostra non è un’alleanza numerica, ma programmatica. Il nostro apparentamento è alla luce del sole, niente inciuci sottobanco. Non siamo obbligati a vincere, ma abbiamo il dovere di farlo bene se gli elettori ci premieranno. La città ha già bocciato l’operato di Capizzi, quasi tutti i componenti della sua giunta candidati non entreranno in consiglio”.
Domani mattina, si depositeranno i programmi e i simboli “apparentati”. Dal punto di vista tecnico c’è da ricordare che l’alleanza fra Gambino ed Arcidiacono non consente di bloccare il premio di maggioranza, perché le liste non raggiungono il 50 per cento del consenso. È probabile non riesca a bloccarlo nemmeno Capizzi, qualora decidesse di percorrere la via di apparentamenti con altre liste; pertanto ad ottenere il premio di maggioranza e i 14 consiglieri sarà il sindaco che vincerà le elezioni.