“Inciucio e opportunismo di antica specie”. “A te hanno detto no, a me sì per impegno sociale”

Si infiamma il confronto politico in vista del ballottaggio

MONREALE, 3 maggio – Non se le sono certo mandate a dire. Non hanno utilizzato perifrasi o giri di parole. Hanno usato la clava, piuttosto che il fioretto. Il vetriolo anziché lo zucchero. È botta e risposta fra Piero Capizzi ed Alberto Arcidiacono, prossimi avversari del ballottaggio, che si terrà domenica prossima.

E così, nel giorno che i monrealesi in altre circostanze avrebbero dedicato alla riflessione religiosa, divampa una polemica, finora sopita, che – inevitabilmente ormai, andrà avanti fino al 12 maggio.
Con una nota che ha già fatto il giro dei social, sulla pagina facebook di Alternativa Civica e Popolari per Monreale arriva un commento sull'apparentamento tra le liste di Arcidiacono e quelle di Gambino, raggiunto ieri sera ed ufficializzato stamattina nel corso di una conferenza stampa.


“Chi pensava ad una svolta, ad un cambiamento anche di tipo culturale rimarrà deluso – si legge nella nota – Chi si aspettava che prevalessero i programmi e le priorità del paese è servito. Finalmente, chi si riempiva la bocca di cambiamento, di scatto d'orgoglio, di un nuovo indirizzo della politica, ha mostrato il suo vero volto: quello del trasformismo, dell'opportunismo della più antica specie. In pratica quello che ha sempre additato agli altri e dal quale si proclamava lontano.
Evidentemente la voglia di vincere, di occupare poltrone, di arrivare prima degli altri, ha avuto la meglio su quelle belle idee, nuove e pulite, sbandierate in campagna elettorale.
Alla fine anche chi si presentava come l'alfiere del cambiamento ha dovuto fare i conti con la dura logica dei numeri, cui non si può dire di no, cui non si può rinunciare, se si vuole andare ad occupare quelle poltrone dalle quali in campagne elettorale si prendevano le distanze.
Almeno adesso i monrealesi sanno chi hanno di fronte. Noi lo sapevamo e lo abbiamo detto. Ora lo sanno tutti.
Per quanto ci riguarda – conclude la nota – proseguiamo il nostro cammino a testa alta, sapendo di aver condotto fin qui una campagna elettorale coerente, con un'unica faccia: quella nostra. Non quella doppia di chi si professa duro e puro e poi non si fa scrupolo di mettere in atto gli inciuci della peggiore specie. I monrealesi sapranno valutare. E valuteranno domenica”.


La replica non si è fatta attendere. Letto con attenzione il commento del gruppo Capizzi, Alberto Arcidiacono ha inviato alle testate locali una nota non meno polemica.
“I giorni che precedono il ballottaggio – afferma – sono certamente giorni carichi di ansie per chi si trova a vivere in prima persona la competizione; ma questa circostanza non deve certo giustificare perdite di lucidità o di stile. Avrei dunque cercato inciuci? Avrei solo millantato la volontà di costruire un percorso nuovo? Mi starei vendendo o starei comprando poltrone? Se questo è un tuo dubbio, caro Capizzi, sono qui a fugarlo.
Nei miei comizi, e in qualsiasi altra occasione pubblica e privata, ho esortato la comunità a scegliere un'altra via. Un percorso nuovo, fatto di persone di qualità, di competenze, di progetti, di programmi, di buon senso e non in ultimo di buona volontà. Un percorso diverso da quello che tu hai provato a realizzare durante il tuo mandato.
Quel percorso – prosegue Arcidiacono – ancora voglio promuovere e da oggi, al mio fianco, lo vuole anche la coalizione che ha sostenuto Gambino. Una realtà con la quale condivido molto più di quanto tu possa pensare. Basterebbe che tu dessi una scorsa ai nostri programmi per comprenderne i motivi. Una delle realtà che tu hai contattato e che a te ha detto no. Un no a te – conclude – che certamente non è conseguenza del fatto che io abbia promesso "poltrone in più"; un sì a me che si genera semplicemente dall'avere promesso un impegno diverso dal tuo: un impegno sociale”.