Diventerà Bellissima, Pd e il Mosaico: una convivenza difficile a suon di stilettate

Difficile non cogliere i malumori di maggioranza: sono questi i crucci di Arcidiacono

MONREALE, 4 gennaio – Se fino ad ora c’era la possibilità di far finta di niente e di voltarsi dall’altra parte, adesso, forse, non più. E i malumori, i mal di pancia interni alla maggioranza possono probabilmente prendere una piega più grossa. Di che entità lo vedremo presto.

Che la compagine governativa della città fosse composta da forze politiche alquanto eterogenee fra loro e non sempre omologabili è cosa risaputa e, così come abbiamo più volte sottolineato, una “liaison” valida a Monreale, può capitare che si sgretoli facilmente superata la Rocca. In sostanza, che il Pd e “Diventerà Bellissima” non si amino alla follia è sotto gli occhi di tutti e le uscite degli ultimi giorni non hanno fatto altro che rafforzare un concetto già di per sé abbastanza chiaro.
La paternità degli stanziamenti finalizzati alla riqualificazione dei quartieri Carmine e Ciambra appare come l’ultima tappa di una polemica ormai antica fra le due forze politiche, ma soprattutto come il pretesto per affermare la presenza per marcare il territorio, per farsi trovare pronti, chissà, di fronte a possibili mutamenti dello scenario politico, in vista delle elezioni regionali in programma nell’autunno 2022.
Un primo intervento in tackle, da medianaccio vecchia maniera, Silvio Russo lo aveva assestato questa estate, per la precisione il 20 agosto scorso, quando non aveva esitato a sottolineare le responsabilità del governo regionale nella questione incendi, suscitando la reazione piccata dell’assessore Pupella, anch’egli rappresentante a Monreale del partito del presidente della Regione, Nello Musumeci.

Il resto è storia, anzi cronaca recentissima, con l’amministrazione che presenta in pompa magna il progetto di riqualificazione del quartiere Ciambra, e Russo che si affretta a sottolineare come i meriti vadano ascritti al governo nazionale, del quale il Pd è forza di rilievo. Quindi, non più tardi di qualche ora fa la sortita di Diventerà Bellissima, affidata al consigliere Alduina, secondo una logica che in tutta franchezza sfugge, non per i contenuti, ma per la provenienza insolita, che ha tutto il sapore di un cazzotto allo stomaco per il Pd e ne ignora addirittura la rappresentatività in giunta, “derubricandola” solo come un’espressione di una lista civica.
In tutto questo non possono essere taciute le fibrillazioni che arrivano da “Il Mosaico”, che nell’ultima seduta consiliare aveva presentato una sorta di contro-relazione annuale, rispetto a quella ufficializzata poco prima dal sindaco Arcidiacono, sottolineando un disagio e un evidente malcontento che era difficile non cogliere. Ma anche con questa forza politica non erano mancati gli attriti, il più evidente dei quali lo scorso 5 novembre, quando l’assessore Ignazio Davì ed il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia aveva duellato, con la sciabola più che col fioretto, a proposito dell’inclusione della Sicilia nelle cosiddette zone arancione per il contrasto al contagio da Covid.

Come si vede, una scia di schermaglie che comincia a diventare lunga e che, ci vuol poco ad immaginarlo, vivrà ancora qualche altra puntata, che – in tutta onestà – appassiona poco, anzi forse nulla, la cittadinanza, più attenta alla logica dei risultati, che a quella delle paternità o presunte tali.
Sarà compito del sindaco Alberto Arcidiacono, cui certamente non mancano capacità di mediazione, trovare una sintesi efficace in questo scenario, e soprattutto far sì che la trovino i suoi agguerriti alleati.