Sul servizio idrico l’assessore Pupella non crei confusione

Capizzi tuona ancora in merito alla vicenda del passaggio all’Ati: “Legga le carte e soprattutto si assuma la responsabilità delle proprie scelte politiche”

MONREALE, 3 gennaio – Non accenna a placarsi la querelle relativa al trasferimento della gestione del servizio idrico integrato, sorta dopo che il tribunale superiore delle acque ha dato ragione al comune di Altofonte, che lo aveva adito per opporsi al trasferimento all’Ati guidato dall’Amap.

Ieri l’ex sindaco di Monreale, Piero Capizzi aveva chiesto la revoca in autotutela della delibera del Consiglio comunale con la quale il comune affida all’Ati i propri impianti per consentire la gestione “esternalizzata”. A tale richiesta era arrivata la risposta dell’assessore ai Servizi a Rete, Geppino Pupella, che affermava come la scelta di affidare la gestione all’Ati fosse imputabile proprio a Capizzi durante il suo mandato sindacale.
Oggi, quindi, è ancora a Capizzi a parlare, affermando invece come tale scelta sia di matrice dell’amministrazione attuale.
“La scelta di cedere la gestione del servizio idrico – dice Capizzi a MonrealeNews – è imputabile in via esclusiva alla amministrazione di cui il suo movimento di espressione rappresenta infatti una delle più importanti componenti. E l’assessore Pupella di Diventerà Bellissima lo sa benissimo. Non crei confusione. Prova inequivocabile ne è la delibera di consiglio comunale del 16 settembre scorso che ad ogni buon fine allego.
Basta leggere le carte per capire quale è la verità e chi ha ceduto la nostra acqua. Se la maggioranza dell’attuale amministrazione non avesse votato, su inequivocabile indicazione di Diventerà Bellissima, la cessione del servizio idrico comunale all’Amap, probabilmente saremmo stati commissariati, ma non avremmo abbassato le armi ancor prima di combattere e oggi non ci troveremmo a dover aspettare inermi un notevole aumento delle tariffe e soprattutto che altri gestiscano le nostri storiche sorgenti.

La mia – dice ancora Capizzi – non era una polemica ma solo un invito a valutare la possibilità di revocare in autotutela la cessione del servizio all’Amap da voi voluta, prendendo spunto da quanto rilevato dal Tribunale Superiore delle Acque a seguito del ricorso del Comune di Altofonte.
Se come dice l’assessore Pupella, il ministero ha prescritto la “esternalizzazione del servizio idrico” gli dico subito che è sicuramente per un problema finanziario legato all’incapacità dell’ente ad incassare i canoni dei consumi idrici.
Durante la mia amministrazione, per come sa l’assessore e per come è riscontrabile agli atti di ufficio, il servizio idrico è stato gestito in maniera impeccabile, provvedendo al recupero di notevoli arretrati e non esitando al distacco di forniture idriche per morosi cronici.
Quanto è stato incassato per consumi idrici dal giugno 2019 ad oggi? Quanta morosità è stata recuperata? Quanti distacchi per morosità sono stati operati? Dica questo nel suo comunicato.
Non sono abituato a fare polemica, nè a vendere parole che non trovino riscontro nei fatti e negli atti:
L’assessore legga la bollettazione emessa nei miei confronti, cittadino di questo Comune, per l’anno 2020: poco più di 21 euro a fronte di un consumo effettivo medio di circa 200 euro l’anno.
Legga le mie bollette, verosimilmente simili a quelle inviate a tanti altri utenti di questa città per il 2020, e capirà, avendole certamente lette anche il ministero, il perché giustamente ha prescritto la “esternalizzazione del servizio idrico”.

Quando parla di dissesto ha ragione solo nel dire che è stato dichiarato sotto la mia amministrazione, per il resto con riguardo alle cause credo che tutti coloro che in questo Comune abbiano svolto ruoli di amministratori dovrebbero avere l’umiltà di cercare le cause nelle proprie tasche. Qualcosa la si troverebbe.
Solo per dovere di cronaca ricordo che durante la mia amministrazione è stato estinto in via transattiva un debito di 13.0000.000 di euro con l’ATO oggi in fallimento e di 10.000.000 di euro con l’AMIA, oltre che una innumerevole serie di altri debiti per circa 15.000.000. Ci sono carte che lo dicono, non solo parole.

E posso assicurare che l’accumulo di questi debiti non è certo riconducibile al mio operato politico amministrativo. Così come per dovere di cronaca ricordo all’assessore Pupella che il servizio AMAT, quello che oggi sembra essere in bilico con pregiudizio per tantissimi nostri cittadini e sul cui fallimento suoi alleati politici erano pronti a scommettere durante gli ultimi mesi della mia amministrazione, è stato ripristinato proprio dalla mia azione di governo.
Per cui, mi permetto di reiterare nuovamente la sollecitazione a prendere contezza delle motivazioni della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque emessa su ricorso del Comune di Altofonte e valutare la possibilità di una revoca della cessione delle nostre acque all’Amap. Sarebbe auspicabile e anche bellissimo.