Perché si chiama piazza Vittorio Emanuele, senza II?

Caro direttore, 

colgo l’occasione attraverso il giornale da Lei diretto di fornire ai lettori di MonrealeNews una serie di chiarimenti riguardo all’intitolazione della piazza principale della nostra città, a re Vittorio Emanuele, dopo l’unità d’Italia.

Nel riordinare alcuni miei documenti ho ritrovato un paio di fogli in cui in passato avevo riportato degli appunti.

Si tratta soprattutto di informazioni attinenti alla storia di Monreale di metà Ottocento ed annotazioni toponomastiche dei primi anni del Novecento, con in essi i nomi assegnati a strade e piazze del nucleo antico di Monreale, comprendente il nome della piazza principale della Nostra Città, Piazza Vittorio Emanuele, prima dell’Unità d’Italia. Piazza conosciuta e indicata col nome di: “piazza Duomo, dell’orologio, e del Municipio).

Chiusa questa parentesi, ricordo che in più occasioni ho avuto modo di scambiare delle opinioni, ascoltare quanto affermato da autorevoli persone in merito ad una parziale e omessa intitolazione di Piazza Vittorio Emanuele, argomento che, nonostante il trascorrere degli anni, riaffiora nella memoria delle persone più anziane.

Nello specifico la contesa attiene alla incompleta intitolazione della piazza al re d’Italia Vittorio Emanuele, poiché al nome, Vittorio Emanuele non segue l’ordinale numerale Romano “II” (secondo). Probabilmente il mancato inserimento si potrebbe addebitare ai Sindaci, agli amministratori e commissari che si sono susseguiti nei 162 anni di Amministrazione del Comune di Monreale, dall’Unità d’Italia (anno 1861) ad oggi. Entrando nel merito della questione è mio intendimento colmare il vuoto storico creatosi intorno. Nei fatti soltanto rileggendo le fonti, i documenti di quel periodo storico sarà possibile fare chiarezza in merito i rilievi sopra accennati.

Premesso che non vi è alcuna inesattezza né un errore materiale, il contendere della questione emerge in modo inequivoco dalla lettura dei Plebisciti tenutisi in Sicilia e nel Napolitano il 21 Ottobre del 1860, riguardanti l’annessione del Regno delle Due Sicilie, al Regno di Sardegna, poiché quando si è dato corso al “voto” (votando si o no) nella forma espressa riportata sulla scheda elettorale, la domanda rivolta all’elettore era stata formulata nella seguente formula:”Il popolo vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele re costituzionale ed i suoi legittimi discendenti”.

Ne consegue che, avere riportato sulle targhe il nome, Vittorio Emanuele privo del numero ordinale Romano II, “voleva esplicare la nascita di un nuovo Stato italiano, l’Italia che assorbisse tutti gli Stati preunitari, incluso quello Sardo”, costituisce l’inizio un nuovo corso, di una “nuova” discendenza di regnanti. (Nei fatti ciò che è avvenuto fu piuttosto una incorporazione al preesistente regno di Vittorio Emanuele II)

La stessa cosa vale per il Decreto con il quale Giuseppe Garibaldi, il 14 maggio 1860 aveva assunto la dittatura. Ed è per questa apposita formulazione che le targhe delle piazze, delle strade della Sicilia e del Napoletano riportano soltanto il nome, Vittorio Emanuele.

Con la speranza che il chiarimento di carattere documentale sia stato esaustivo e renda chiarezza, desidero formulare ai lettori di Monreale News, la seguente domanda: ci si è mai chiesti quali sono state le motivazioni in base alle quali la Municipalità di Monreale, non ha mai eretto un monumento commemorativo in ricordo di Giuseppe Garibaldi?

Invito i lettori a formulare una o più possibili spiegazioni al riguardo scrivendo le proprie considerazioni alla redazione di Monreale News, avendo ad ulteriore riferimento che gran parte delle Città d’Italia, ha nelle sue strade, piazze, parchi e giardini un numero impressionante di busti, gruppi scultorei che ne commemorano la figura.