La mia favola infinita con Pino Daniele

Da sinistra: Salvino Caputo, il sindaco di allora, Enzo Giangreco e Pino Daniele

Quel concerto storico a Monreale del 7 maggio 1988

Sabato 7 maggio 1988 del tempo che fu, sono trascorsi 30 anni. Si celebrava nella mitica Piazza Guglielmo della città di Monreale, il primo concerto in una piazza italiana dell’infinito cantautore Pino Daniele. Mi tremano ancora le gambe se ci penso! Mi sono sconquassato l’anima e la salute per realizzare questo grande evento.

David Zard, general manager di Pino Daniele, mi fece sudare mille camicie con le sue richieste assillanti sulla planimetria della Piazza Guglielmo e le polizze assicurative collegate alla sicurezza del concerto di Pino Daniele e di eventuali danni civili collegati al concerto. Non finirò mai di ringraziare la buonanima dell’ingegnere Rosario, alias Saro La Barbera per la tempestività di trasmissione delle maledette planimetrie sulla nostra bellissima piazza. Alla fine arrivò il benedetto benestare del mitico David Zard e fu concerto da super favola. Sabato 7 maggio 1988, lo scirocco governava supremo su Monreale; ero strafelice perché lo scirocco in musica assicura successo ed un’affluenza straordinaria di persone e bella gioventù. Ero elettrizzato inverosimilmente ed aspettavo con ansia l’arrivo di Pino, della Band e di tutta la complessa macchina organizzativa, a partire da Zard. Alle ore 15 del benedetto 7 maggio 1988, i giochi erano fatti! Enzo Giangreco sindaco, mise a disposizione della troupe variopinta di Pino, l’aula consiliare del Comune di Monreale. Concertazione, mitico gruppo stagista dei grandi concerti italiani, aveva già predisposto il palco di esibizione di Pino, corredato da 1000 spot colorati ed effetti speciali.

Ultimo Atto, ci aspettava il duro lavoro della fonia e del service, diretto superlativamente dal mitico ingegnere della musica Foffo Bianchi. Furono erogati 50.000 watt in occasione del concerto, sapientemente distribuiti in tutta la mitica piazza Guglielmo. Foffo Bianchi amava definire l’irrorazione dei suoi watt, innaffiamento a pioggia. Alle 17 puntualmente Pino Daniele e la sua Band esautorarono l’ultimo impegno, prima del concerto live, ovvero il sound check. Alle ore 18 Pino mi chiese con tenerezza un rifugio efficiente per rilassarsi e fare una doccia corroborante. Risposi con fierezza: Caro Pino, la mia casa è a tua completa disposizione. Ci avviammo a casa mia, sempre scortati dai carabinieri, e finalmente Pino trovò pace serenissima tra gli ulivi del centro storico di Monreale. Mi guardava con infinita, vera tenerezza, ricambiata al 1000%. Scambiammo un venti minuti sull’impostazione routinaria del concerto e poi Pino mi concesse d’intervistarlo e mi autorizzò a pubblicare le foto del suo concerto.
Intervista a Pino Daniele by Salvino Caputo.
Salvino Caputo: Carissimo Pino, rivelami il tuo codice a barre nella storia della musica italiana.
Pino Daniele: Esiste un codice infinito che è dentro di noi, “La Melodia”.
Salvino Caputo: A cosa era legata, la tua voglia d’imparare?
Pino Daniele: La mia voglia d’imparare è stata sempre legata alla conoscenza di un linguaggio.
Salvino Caputo: Da dove parte la tua rivoluzione musicale?
Pino Daniele: La mia rivoluzione musicale parte da Nero a metà.
Salvino Caputo: Cosa hai più assimilato dalla musica di tutti i tempi?
Pino Daniele: Ho assimilato il linguaggio del jazz, mantenendo la nostra melodia. Salvino Caputo: Cosa ha contato di più nella tua vita?
Pino Daniele: E’ stato il bagaglio dell’esperienza che ho fatto per strada, in mezzo alla gente.
Salvino Caputo: Quanto ha contato il dialetto napoletano nelle tue canzoni?
Pino Daniele: Io non sono un poeta che scrive, quello che ho scritto lo debbo al mio dialetto napoletano.
Salvino Caputo: Entri in empatia interiore quando scrivi una cosa bella?
Pino Daniele: Quando scrivi una cosa bella, non te ne accorgi mai.
Salvino Caputo: Qual è la tua vera identità?
Pino Daniele: La vera forza delle mie canzoni è l’identità dei napoletani che s’identificano nelle mie canzoni.
Salvino Caputo: Spiegami le tue formazioni a cinque voci.
Pino Daniele: Le mie formazioni a cinque voci sono state l’espressione superlativa dell’armonia e di tutto quello che mi circondava.
Salvino Caputo: All’inizio della tua carriera artistica (a parte Franco Franchi che ti presentò ai grandi manager della musica italiana) James Senese (ospite mio per due giorni in vicolo Veneziano a Monreale) attraverso “Napoli Centrale” finanziò e ti pagò il primo concerto.
Pino Daniele: E’ tutto vero!
Salvino Caputo: In ogni caso, tra incomprensioni e litigi, una storia infinita! Pino Daniele, James Senese, Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Joe Amuruso, Rino Zurzolo, Fabio Massimo Colasanti, Tullio De Piscopo, Tony Esposito ed altri 650 maestri di musica internazionale.
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