La favola educativa del cavallo e dell’asino sovraccarico di pesi e responsabilità

Scrivo favole da 60 anni e non ho cercato mai un confronto con i grandi Maestri Fedro, Esopo, La Fontaine. Gli scrittori di favole sono figli del loro tempo mafioso che li costringe ad uno sforzo titanico per trasmettere valori, cultura, educazione e rispetto per il ruolo delle responsabilità che si assumono in questa vita galera, gli uomini, le donne, i bambini, gli animali e tutte le creature del nostro Pianeta Terra.

Nell’odierna giornata di sabato 14 agosto 2021, ho voluto dedicare la mia nuova favola a due animali simbolo pulsante della nostra società contemporanea, in balìa delle nuove tirannidi mondiali e di un effetto serra bestiale che ci trascinerà verso il sesto parallelo della disperazione e della follia. Ho scelto il cavallo perché in famiglia, a partire da mio nonno Antonino Lo Coco, il cavallo è stato sempre il simbolo della nostra famiglia. Personalmente ho sempre adorato Sara Moon la cavalla bianca della mia gioventù. Ho scelto l’asino in competizione con il cavallo autarchico, perché l’asino rappresenta l’amara e triste metafora dei sacrifici, dei duri pesi da portare sulla sua forte groppa e di tutte le responsabilità che hanno scaricato sulla sua caparbietà e dignità, i nostri politici italiani, europei, americani, cinesi, russi etc. L’Asino, sic et simpliciter, è il Popolo Bue da sovraccaricare di debiti, responsabilità e carichi pendenti in tribunale o presso l’Agenzia delle Entrate.

Di contro il cavallo è diventato nel novecento e nel terzo millennio, il Pavone Gesuita che si gode alla grande tutti i privilegi di questa vita alla frutta e prossima al Diluvio Universale, dove si salveranno solo gli Asini, gli Uccelli e le Scimmie; si salveranno pochi Uomini e Donne, Bambini e Ragazzi fuori dai circuiti convenzionali di questa società effimera, banale ed atea. Vi chiedo umilmente scusa per essermi dilungato nella prefazione della mia nuova favola, ma ho ritenuto necessario fare alcune doverose analisi e constatazioni. E’ giunta l’ora legale della favola educativa del Cavallo e dell’Asino sovraccarico di pesi e responsabilità.
La Favola si snoda nel 2021 in una località siciliana che è parte integrante e frazione del Comune di Monreale, ovvero Villaciambra, città natia del mitico sindaco Francesco Mortillaro. Lo zio Ciccio, era il suo affettuoso diminutivo per gli amici del cuore, aveva un nipote agricoltore che veniva spesso e volentieri a Monreale, per vendere frutta ed altre mercanzie. Non essendo attrezzato con moto-ape od altri mezzi di trasporto, il giovane agricoltore Matteo era solito raggiungere la nostra Monreale, con il suo cavallo e l’asino. Matteo come tutti gli agricoltori reazionari, era solito sovraccaricare il suo povero asino con tutte le mercanzie da vendere.

Accadde che in un giorno caldissimo del mese di agosto, il povero asinello, dopo avere supplicato invano il cavallo egoista e spavaldo, crollò e stramazzò nella nuda terra privo di forze ed esalando l’ultimo drammatico raglio. Matteo cadde in assoluta disperazione, cercava di rianimare il povero asinello ma dovette rassegnarsi a patire la perdita dell’unico animale di fatica, di cui fidarsi senza limiti. In preda all’ira, Matteo dopo avere insultato il cavallo, aggettivandolo con epiteti irrazionali ma significativi, caricò tutte le mercanzie sulla groppa del cavallo, esclamando ironicamente: Adesso scoppia, Cavallo egoista e bastardo! Corri veloce, altrimenti userò la dura frustra ed il bastone.

La Favola odierna è una lezione morale per i nostri politici ed è fortemente educativa per i nostri bambini perché veicola la grande lezione della solidarietà, della cooperazione e del rispetto ed amore per tutte le creature della nostra terra. Mi auguro di cuore che la nostra società sfondi i cancelli del triste egoismo e dell’isolazionismo ed apra le porte del suo cuore, l’unico organo anatomico che pompa vita, amore e nobiltà umana.
COPYRIGHT©BY SALVINO CAPUTO