La collina delle farfalle

La collina delle farfalle

Di Barbara Kingsolver

Cambiamenti climatici? E chi se ne frega! Il problema ci incalza sempre più da vicino e tutti conosciamo le tragiche conseguenze dello scioglimento delle calotte polari, dello sconvolgimento delle correnti marine, del cambiamento dei biomi, dell’immissione sconsiderata dei gas serra nell’atmosfera.

Eppure le nostre abitudini quotidiane, come l’abuso dell’auto, della lavatrice, dei condizionatori, dei diserbanti, dei pesticidi, non sono minimamente scalfite da questa consapevolezza. C’è poi la malafede delle multinazionali che pagano i media per farci dubitare della correlazione esistente fra i gas serra e i cambiamenti climatici che abbiamo sotto gli occhi.

C’è l’asservimento dei media, ma anche delle agenzie di cultura e di formazione agli interessi delle multinazionali. C’è, anche più spesso, la superficialità del non voler fare 2 + 2.

E la cosa triste è che spesso anche la scuola, che esiste solo per fare la rivoluzione, abbozza, ammicca e si rassegna alle abitudini sbagliate. C’è poi un’opinione pubblica per nulla sollecitata dalla scuola, anzi, spesso, da essa viziata e assopita, che è facile preda dei media superficiali, o pagati per dire falsità.

Ma il romanzo di Barbara Kingsolver non è bello soltanto perché tratta di questi argomenti che rimangono sullo sfondo e stanno a cuore a chiunque non abbia sepolto dentro di sé la coscienza ambientale. C’è la condivisione della vita quotidiana di una donna qualunque, giovane, sposata per sbaglio, che non ha completato gli studi e che vive in una fattoria di campagna negli Appalachi meridionali.

Si chiama Dellarobia e non ha idea dell’origine del suo nome, non conosce il Rinascimento italiano. Gliene parlerà, per caso, Ovid Byron, lo scienziato che capiterà nella sua fattoria per studiare le farfalle monarca, migrate lì a causa del cambiamento climatico che ha coinvolto il Messico, dove andavano a svernare in tempi normali. Seguiamo questa donna nella sua banale normalità, nei suoi problemi economici, familiari, personali.

La vediamo evolversi culturalmente dopo l’incontro con Ovid e assistiamo al risveglio della sua sensibilità, suscitato dallo spettacolo delle monarca sulla sua collina e favorito dai colloqui con lo scienziato. Dellarobia non è un’eroina, ma rappresenta la persona qualunque che, davanti alla bellezza sublime della vallata gremita di farfalle, comincia a interessarsi di equilibri ambientali, dimostrandoci che non si tratta di roba per addetti ai lavori, perché non ci sono tanti mondi, ma un solo mondo di cui tutti, se non vogliamo finire presto e male, dobbiamo prenderci cura.

E’ bello vederla nelle sue debolezze, nel suo arrancare per supermercati e mercati dell’usato, nel suo infantile innamorarsi del dottor Ovid, il solo a non trattarla con sufficienza e con arroganza. Ci affezioniamo ai suoi figli e perfino alla suocera, Hester, altro personaggio assai credibile che si evolve nel corso del romanzo.

Godiamo della trovata dell’amica Dovey, bravissima a smanettare su Internet, che mette prontamente su you tube la scena-madre che ha per protagonisti lo scienziato Ovid e la giornalista asservita alle multinazionali, che vuole solo fare audience.

Alla fine, rimaniamo costernati per la conclusione attesa e temuta. Il che comprova l’affetto nato nel lettore per la protagonista, per la storia raccontata, per il problema sollevato e per le bellissime farfalle che ci incuriosiscono, spingendoci (e questo è un altro punto a favore del romanzo!) a sapere tutto di loro. Punto a favore decisivo: la prosa è splendida e la lettura è scorrevolissima e molto coinvolgente, piena di immagini suggestive e originalissime. Alta letteratura!

Rosa La Rosa

La collina delle farfalle
di Barbara Kingsolver

Editore: Neri Pozza