Il telefono senza fili

telefono senza fili

Di Marco Malvaldi

Il pettegolezzo come strumento di propagazione di un’onda d’urto. La commissaria Alice Martelli sa bene che nell’ambientino del BarLume esso è molto più potente di Facebook e, se si vuole che una teoria, o un’idea, o un’ipotesi arrivi nel più breve tempo possibile a tutta la comunità, occorre scatenare il pettegolezzo più provinciale, supponente e diabolico di cui siano capaci i pensionati nullafacenti, cultori della chiacchiera nel bar di Massimo.

Vanessa Benedetti, moglie di Gianfranco, gestore di un agriturismo in odore di crisi, sparisce all’improvviso, dopo aver ordinato presso il macellaio quintali di carne per la cena dei suoi clienti. Va detto che Vanessa e Gianfranco hanno da tempo divorziato, pur continuando a occuparsi insieme dell’agriturismo.

Qualcuno vede la macchina del marito di notte col bagagliaio aperto vicino a un pozzo e non resiste alla voglia di fare due più due: una parafrasi della “Finestra sul cortile” assai meno raffinata del capolavoro di Hitchcock.

Ma la moltiplicazione delle ipotesi e l’accelerazione delle chiacchiere si ha quando scoppia la notizia della morte misteriosa di Atlante il Luminoso, cartomante, chiaroveggente che aveva dichiarato in una tv privata la sua interpretazione della scomparsa di Vanessa. Il veggente aveva in passato tentato il suicidio e ben lo sa la moglie, Terje Lutz, che gli propina i corticosteroidi per tenerlo al riparo dalla depressione.

Terje scopre però che il marito è un truffatore, perché tiene sotto controllo i suoi “clienti” con metodi illegali e dunque conosce fatti della loro vita privata che mai potrebbe conoscere altrimenti. Scopre, altresì, che il marito la tradisce…

Ma il bello non è tanto il dipanarsi della vicenda, ma il dialogo sapiente che l’Autore costruisce tra i pensionati, fatto dei loro commenti imprevedibili ed esilaranti sulle disavventure, o sulle disgrazie altrui. Si chiude il libro col desiderio di frequentare il bar di Massimo e studiare la fantasia, le frasi idiomatiche, le invettive sarcastiche, le argomentazioni fantastiche eppure apparentemente logiche dei professionisti del tempo perso. L’intreccio è degno della commedia all’italiana e il dialetto arricchisce di gusto questo spaccato di vita di provincia.

Rosa La Rosa

Il telefono senza fili
di Marco Malvaldi

Editore: Sellerio