Itaca per sempre

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Di Luigi Malerba

Possibile che Penelope non riconosca Ulisse e abbia solo il sospetto che il vecchio mendicante sia il suo sposo? Possibile che dalla cicatrice lo riconosca Euriclea e non la sposa? Possibile che nessuno si insospettisca dell’emozione di Argo, quando, vecchissimo, riconosce il padrone e si lascia morire di felicità?

L’Odissea ha sempre suscitato in tutti noi, ragazzi e adulti, una folla di domande dettate da curiosità e partecipazione affettiva. Malerba rielabora queste domande, mettendosi nei panni, ora di Ulisse appena approdato a un’Itaca che stenta a riconoscere, ora di Penelope che, a differenza di quanto la necessità narrativa vuol farci credere, riconosce subito lo sposo sotto le mentite spoglie del pitocco, ma, risentita per la diffidenza di lui che vuol sondare la fedeltà della sposa, gli lascia credere di non riconoscerlo, per vendicarsi di quanto ha sentito raccontare su Calipso e su Nausicaa, adombrando anche dei trascorsi non del tutto ostili con Antinoo, il più prestante fra i pretendenti Proci.

Penelope è abilissima nell’ingannare il più astuto e mentitore fra gli uomini. Dosa le sue parole e le sue pose, avendo deciso che, se, per conquistare Troia, Ulisse ha lottato per nove anni ed ha vinto con l’astuzia del cavallo, molto di più e con diversa sofferenza dovrà lottare per riconquistare Penelope. Un Ulisse ancora mitico per forza e intelligenza, ma logorato dagli anni e dagli stenti, che spesso piange vergognandosene e una Penelope decisa a riscattarsi dal ruolo di tessitrice rassegnata dell’eterna tela. E allora te la raccomando la dolce, mite, remissiva e obbediente Penelope!

Questo personaggio che nei nostri ricordi di ragazzi riceve luce solo dalla gloria del marito, è una donna sagace, che diventa pari al suo uomo sapendone sventare gli stratagemmi e le debolezze. Un Ulisse arricchito di umanità che piange per la più amara e inappellabile delle sconfitte: quella inflittagli nella sua casa dalla sua donna e contro cui non giovano le armi. Un lieto fine ancora più lieto per l’ultimo atto di un dramma coniugale fra i più sacri della letteratura di tutti i tempi e che ci hanno tenuto tutti, per millenni, col fiato sospeso a trepidare.

Rosa La Rosa

 

Itaca per sempre
di Luigi Malerba

Editore: Mondadori