Il medico di Saragozza

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Di Noah Gordon

Essere ebreo in Spagna, ai tempi dell’Inquisizione è ciò che ha segnato il destino di Jonah Toledano, figlio di un eccellente argentiere di Toledo. All’epoca dei fatti, gli Ebrei erano già stati scacciati dalla Spagna con stermini di massa, nel 1398. I domenicani e i francescani avevano istigato le classi povere, montandole contro gli Ebrei, in un odio implacabile.

Degli Ebrei rimasti in Spagna, alcuni si erano realmente convertiti, come padre Bernardo Espina, medico di Toledo, altri avevano accettato Cristo o per aver salva la vita, o per favorire la propria carriera. Questi erano molto numerosi e il papa Sisto IV, nel 1478, istituisce la Santa Inquisizione per dar loro la caccia, con metodi non sempre ortodossi, ma molto efficaci.

Il fratello maggiore di Jonah, Meir, viene ucciso in un agguato mentre si reca a consegnare un reliquiario cesellato dal padre al monastero dell’Assunzione. Furti, agguati, traffico illegale di reliquie: questo è il contesto nel quale si svolge la prima parte del romanzo. Conosciamo fra’ Bonestruca, l’inquisitore che incute il terrore a Toledo e dintorni.

Ben presto la famiglia di Jonah è costretta a fuggire da Toledo, nottetempo, ma viene scoperta dall’ inquisitore poco prima della fuga. La casa viene distrutta, la famiglia trucidata e il medico Espina, pur essendo un convertito sincero, viene arso vivo in un auto da fè. Jonah fugge da Toledo da solo ed inizia un pellegrinaggio per tutta la Spagna da clandestino, costretto a cambiare spesso nome, identità e luogo, fiutando nell’aria il pericolo di essere intercettato dall’Inquisizione.

Pagina dopo pagina, assistiamo alla formazione di una personalità ricca, che affonda le radici nella coscienza di un ragazzo che reclama giustizia per la sua amata famiglia, specie per il fratello minore, disperso e che impara, per sopravvivere, tanti mestieri e acquisisce tante abilità. Fuggiamo con lui per una Spagna meravigliosa, non ancora deturpata nel paesaggio, di cui assaporiamo sapori, odori e colori.

Ci spingiamo fino a Gibilterra, dove Jonah impara il mestiere di armaiolo e impara anche a combattere da cavaliere, nei duelli e nelle giostre. Approdiamo a Saragozza, dove, grazie alla sapienza e alla generosità paterna di Nuno Fierro, il medico fratello dell’armaiolo di Gibilterra, Jonah studia Avicenna da un testo ebraico che il medico possiede e custodisce gelosamente e impara l’arte medica dal suo Maestro e benefattore.

In cerca di erbe medicinali, andiamo poi addirittura sui Pirenei e scopriamo una valle molto incassata fra le montagne, fra Huesca e Jaca, dove ha trovato rifugio una comunità di Ebrei dove Jonah reincontra Adriana, l’amore della sua vita, che aveva conosciuto quand’era piccola corteggiando sua zia Ines.

Romanzo piacevole e istruttivo, scritto con profonda conoscenza della storia e della storia della medicina, che ci fa trepidare per i pericoli corsi dal protagonista, per la descrizione minuziosa e documentata dei luoghi incantevoli in cui ci sembra di essere trasportati, che suscita lo sdegno per la depravazione umana rappresentata dalla Santa Inquisizione, ma anche la speranza per la grandezza e la simpatia contagiosa dei personaggi a cui ci affezioniamo.

Rosa La Rosa

Il medico di Saragozza
di Noah Gordon

Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli