I Racconti di Pietroburgo

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Di Nikolaj Gogol'

Oggi parliamo di un libro arguto, divertente che racconta piccole grandi storie attraverso una satira sferzante e diretta. Lo scriveva Nikolaj Gogol’, uno dei grandi autori della letteratura russa, nella prima metà dell’800’. L’originalità di Gogol’è la sua particolare trasformazione della realtà: infatti, da un insieme di particolari descrittivi affastellati e apparentemente neutri, ecco che a sorpresa, alcuni elementi vengono ingigantiti, deformati in modo da dare al brano una inattesa luce grottesca.

Il tutto condito da un’aria divertente e ironica che rende questo testo lieve e interessante alla lettura. Il libro è composto da cinque racconti: “La Prospettiva Nevskij”, ” Il naso”, “ Il ritratto”, “Il cappotto”, “Le memorie di un pazzo”. Filo conduttore di questa raccolta è Pietroburgo, città che Gogol’ ama indubbiamente, e che narra come una splendida facciata vuota, quindi plasmabile dalla sua penna.

Altri temi comuni sono la mentalità piccolo borghese, la dura vita degli artigiani e dei piccoli impiegati che conducono la più anonima delle esistenze all’interno dell’immenso ventre della burocrazia zarista; la concezione idealistica e pretenziosa della vita degli artisti; l’indispensabile cinismo delle donne fra vizi, alcol e povertà, il tutto stemperato dall’intrusione dell’elemento fantastico, dell’onirico, del magico e della follia e da un uso costante dell’ironia.

Tutti i racconti sono ambientati tra le strade di Pietroburgo, tra le quali la regina è “ La Prospettiva Nevskij”. Tale è, infatti, il titolo del primo racconto. Nessuna dichiarazione d’amore nei confronti di una città e di una strada fu mai fatta prima: Gogol’ la definisce “strada meraviglia”, descritta sin dalle prime luci del mattino, quando la città si sveglia e porta con sé il profumo dei panini appena sfornati, per passare poi, nelle ore più tarde, alla visione dei cappellini delle dame come un mare di farfalle che si solleva improvvisamente dai fiori e si libra come una nuvola scintillante.

In questa strada iniziano le storie di due personaggi: un artista pieno illusioni e un tenentino tracotante nelle sue certezze. Il sogno dell’amore puro e il mito del proprio fascino. Altro racconto famoso è “Il Naso”, divertente, surreale e grottesco episodio nel quale un naso se ne va in giro per Pietroburgo travestito da consigliere di stato, precipitando il legittimo proprietario e il povero barbiere che per primo se lo trova nel panino, in un’ angoscia immensa non per il fatto cruento in sé, ma perché questo naso, dotato di vita indipendente e acuto discernimento, si diverte a travestirsi da funzionario in grand’uniforme, e a scorrazzare tranquillamente per la città.

E ancora “Il cappotto”, notissimo racconto degno di appartenere a una “saga dei vinti”, nel quale un modesto impiegato, buono, diligente, conduce un’esistenza grigia. Egli è certo che un caldo cappotto nuovo, simbolo di agiatezza, possa riscattare la sua mediocrità. Con grandi sacrifici l’acquista, ma la sera stessa gli sarà rubato; il poveretto non riesce quindi a riscattarsi, solo nel momento in cui egli decide la sua estrema sconfitta, al contempo, compie la sua estrema rivalsa sul mondo. Ai lettori scoprire le vicende degli altri due racconti, nei quali senz’altro ritroveranno ancora l’umanità, la sensibilità, la pietà e la ricchezza del linguaggio di Nikolaj Gogol’.

Caterina Puleo

I Racconti di Pietroburgo
di Nikolaj Gogol'

Editore: BUR