Ubik

ubik

Di Philip K. Dick

“Ubik” è un romanzo di fantascienza scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, anno dello sbarco del primo uomo sulla luna al quale noi diciottenni dell’epoca assistemmo avidamente attraverso i nostri apparecchi televisivi in bianco e nero, era lo stesso periodo in cui noi guardavamo al nostro futuro pieni di entusiasmo e certezze, e pensavamo ai meravigliosi progressi della scienza e della tecnologia della fine del secolo e del mitico futuro anno 2000!!

Ubik è il romanzo dell’assurdo. È una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per la feroce critica, l’ironia e la passione con cui analizza la società statunitense.

Ubik è un classico di quella letteratura che sempre si spinge a esplorare i paradossi dell’esistenza con le armi della visione e della fantasia, con uno sguardo al di fuori degli schemi narrativi abituali, spregiudicato, anarchico, curioso e insaziabile.

"Ubik" dal latino ubique: ovunque, ubiquità. Il racconto si svolge nella “Confederazione Nord Americana” nel 1992. La tecnologia immaginata dall’autore, è così avanzata che ha permesso alla popolazione civile di abitare sulla Luna, e di viaggiare agevolmente nello spazio.

Sin dalle prime pagine scopriamo che in quella società la vita quotidiana è decisamente scandita dall’uso costante del denaro per accedere a qualsiasi tipo di servizio e di azione (per aprire la porta per uscire e per entrare di casa si richiede una monetina).

Inoltre sono comuni i fenomeni paranormali e gli individui con forti capacità telepatiche. Il protagonista del romanzo è Joe Chip, un valente tecnico oberato di debiti; egli lavora per ”l’Organizzazione Prudence” dell’imprenditore Glen Runciter, il quale assume individui che hanno la capacità di bloccare i poteri psichici allo scopo di tutelare la “privacy” su richiesta.

Runciter dirige l’impresa con l’aiuto di sua moglie Ella, che è deceduta da anni, ma è mantenuta in stato di semivita in sospensione cronica: tale tecnica permette ai morti una certa consapevolezza e soprattutto capacità di comunicazione. Una trappola mortale sembra aver annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta portata avanti attraverso la manipolazione delle menti; mondi e tempi diversi vivono e fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte.

Il mondo sta regredendo fino a ritrovarsi negli Stati Uniti del 1939 mentre un misterioso prodotto, “Ubik”, è continuamente pubblicizzato come rimedio universale. “Il cattivo odore vi tiene fuori dal giro? Lo spray deodorante Ubik o lo stick deodorante Ubik, efficace per dieci giorni, mettono fine all’ansia di provocare disgusto negli altri, e vi riporta al centro degli avvenimenti! Innocuo se usato secondo le istruzioni.” (pubblicità di Ubik nel cap.10). "

La cosa più difficile, dopo l'alzarsi al mattino, è alzarsi al mattino. Svegliatevi con Ubik! Ubik, nutrienti fiocchi d'avena soffiati! Il cereale per adulti più saporito, più croccante, più tutto. Ubik a colazione, e si vuota lo scodellone! Non superare le dosi consigliate per ogni consumazione!" (pubblicità di Ubik nel cap.16).

Ubik quindi può essere un oggetto qualunque (un cibo, una lametta, lo spray variopinto e luminescente), il desiderio che anima i nostri aneliti e che non siamo in grado di definire e circoscrivere. Esso è come un'ossessione; è come una divinità che manifesta i suoi poteri e le sue prerogative tramite la pubblicità.

Alla fine l’assurdo e il surreale si ricomporranno attraverso l’uso risolutivo del prodotto. L 'opera è senz’altro spiazzante, può sembrare superficiale, ma è dotata invece di grandissimo spessore.

Caterina Puleo

Ubik
di Philip K. Dick

Editore: Fanucci