Come la penso

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Di Andrea Camilleri

Tutt’altro che autoreferenziale, o narcisistica, questa raccolta di saggi e racconti ci invoglia a conoscere la nostra storia, la storia d’Italia e della Sicilia, gli scorci di una realtà difficile da interpretare, risultato di una evoluzione di fatti non solo recente che Camilleri ci aiuta a capire, attraverso piccoli episodi e grandi eventi, luoghi a noi cari, perché familiari, perché nostri, o perché importanti per l’Italia o per l’Europa.

Molto più che un’autobiografia, il libro vuole essere una presentazione di sé, del proprio vissuto e delle idee maturate attraverso la cultura e la passione di una vita: dall’impegno nel cinema, alla televisione, ma sempre avendo come riferimento la Letteratura mondiale.

I personaggi, stavolta, sono storici e non solo di fantasia (anche se c’è una parte del libro doverosamente dedicata a Montalbano) e li vediamo chiaramente tutti nella chiave critica e ironica che caratterizza l’Autore. C’è la politica, il suo infiammarsi di tensione morale, senza mai rinunciare al rigore della razionalità.

C’è il disgusto per la decadenza intellettuale e morale dell’ultimo ventennio, quello devastato dal berlusconismo; c’è un’analisi impietosa degli Italiani di ieri e di oggi, dei loro comportamenti e dei loro disvalori; c’è una difesa appassionata della lingua italiana, oggi volutamente trascurata a livello europeo col consenso neanche tanto tacito della classe politica dominante in Italia; c’è la difesa dei dialetti, perle della ricchezza culturale e tesori della tradizione storica; c’è una lectio magistralis sull’attore (e dunque sul teatro) e sul suo potere che fa venire i brividi; c’è il rapporto privilegiato con Pirandello e quello personale e ricchissimo con Sciascia; c’è la storia del separatismo siciliano, quella del cosiddetto brigantaggio, ci sono ricordi personali e familiari che ci fanno ridere e inquietano al contempo la calma piatta delle nostre certezze.

E forse il dono più grande della lettura di questo libro straordinario è proprio l’inquietudine generata dalla riflessione; la voglia di cambiare nella consapevolezza dei valori di cui siamo portatori, a onta di una storiografia scolastica non sempre illuminante su chi siamo, su cosa abbiamo subito, sugli esempi luminosi del nostro passato. Il libro termina con “cinque favole politicamente scorrette” dedicate al Cavaliere: un motivo in più di risata e di riflessione, ma anche di speranza. Da non perdere!

Rosa La Rosa

Come la penso
di Andrea Camilleri

Editore: Chiarelettere