Il turismo emergente oggi si chiama ''cammino religioso'': occasione da non sprecare

fumetto di Nino Casamento

MONREALE, 19 febbraio – Bisogna andare al passo con i tempi per adeguarsi ai gusti dei viaggiatori. Oggi i temi principali sono: ecologico, biologico, km zero, sostenibilità. Ed è su queste basi che si sta costruendo il nuovo gusto di viaggiare: amalgamare natura e ricerca della spiritualità.

Proprio per questo, dal 13 al 15 febbraio (subito dopo la BIT di Milano), si è svolta a Vicenza la BTRI (Borsa del Turismo Religioso Internazionale). In una fiera affollata da numerosi visitatori i “sellers” hanno proposto ai “buyers” le numerose ed interessanti offerte che il turismo di cui prima propone.

Sono stati presentati numerosi cammini, dai più antichi e conosciuti (il cammino di Santiago, la Via Francigena, la Romea strata) ai meno conosciuti (cammino di Sant'Antonio, il cammino celeste, il cammino di San Michele). Presenti alla Fiera quasi tutte le regioni d'Italia che hanno presentato e valorizzato i loro percorsi attenzionandoli oltre che per il valore religioso e paesaggistico, anche e, direi, soprattutto al tema produttivo. Assente purtroppo la Sicilia ma si può sempre rimediare.

Ricordiamoci che fra due anni verrà celebrato il Giubileo e turisti da tutto il mondo si riverseranno in Italia. Abbiamo tutto il tempo (però dobbiamo cominciare subito) per pubblicizzare i nostri cammini religiosi e non, abbiamo l'opportunità di tracciare i percorsi, di motivare le visite dei Monasteri, degli Eremi, dei Conventi ecc., di censire alloggi per i pellegrini che potrebbero essere ospitati anche nelle nostre case di campagna.

Occorre una organizzazione che vedrebbe coinvolta da una parte la pubblica amministrazione per snellire la burocrazia e dare i permessi per far funzionare questi cammini, dall'altra parte le associazioni che si interesserebbero di accompagnare i pellegrini e da chi metterebbe a disposizione la propria casa di campagna per alloggiare il turista che lo desiderasse: in due parole c'è bisogno di un gioco di squadra che, se allenata bene, potrebbe portare alla nostra economia notevoli benefici. Il Giubileo 2025 sarà una grande torta, prenotiamo la nostra fetta.