Viva la libertà, viva la democrazia

fumetto di Mimmo Mirto

Caro Direttore,
prendo spunto dagli accadimenti che hanno caratterizzato la ricorrenza del 25 aprile, per condividere alcune considerazioni.

Apprezzabile e pienamente condivisibile l’intervento del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sempre garante della tutela della Nostra Costituzione.
Il regime fascista è stato disumano, ha eliminato, violentato le libertà personali, ha censurato la stampa; è stato un regime sottomesso a quello hitleriano, che ci considerava un popolo inferiore.
La Resistenza ha ricentralizzato il valore della libertà al posto dell’imposizione, la fraternità al posto dell’odio razziale, la democrazia al posto della dittatura, l’umanità al posto della brutalità, la giustizia al posto dell’arbitrio.

La Resistenza ha comportato il coraggio di prendere le armi per ritrovare una dignità personale e collettiva, anche a costo della propria vita. E questo bisogna ricordarlo, sottolinearlo: senza memoria non c’è futuro.
Il 25 Aprile celebra la Festa della Liberazione dal nazifascismo, celebra chi ha sacrificato anche la propria vita e ha combattuto per il riaffermarsi della Libertà.

Attorno all’antifascismo è doverosa l’Unità Nazionale, senza compromettere la varietà, la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole alternanza di maggioranze e minoranze. L’antifascismo dovrebbe far parte in maniera indissolubile del DNA degli Italiani. La nostra Costituzione nasce dalla Liberazione, da quanti la resero possibile e non ci dovrebbero essere divisioni sulla giustezza dei valori che compongono la parola “antifascismo”, peraltro, fondante della stessa Costituzione. La fine, la sconfitta del fascismo ha posto le basi della nostra Democrazia. Il 25 Aprile dovrebbe anche essere una aperta e unanime condanna a tutti i regimi totalitari e autoritari.

Oggi sarei desideroso di veder lavorare insieme, sfilare insieme, collaborare tutte le forze politiche democratiche presenti in Parlamento per difendere la Democrazia, per una Italia capace di unirsi sul valore della Libertà, per la difesa della Nostra Costituzione, oggi più che mai attuale

Ma bisogna liberare il 25 Aprile da chi la tiene in ostaggio, è necessario che diventi finalmente di tutti. Mi sembrano discorsi di lana caprina, futili, incomprensibili alla stragrande maggioranza degli Italiani, quelli che vengono sollevati da una parte politica e scagliati contro l’attuale maggioranza di governo: cioè il rimprovero di non essersi dichiarati apertamente antifascisti. Ma la richiesta di dirsi antifascisti è pura retorica, poiché giurando, gli esponenti di governo, sulla Costituzione, è ovvio essere antifascisti. Antifascisti bisogna esserlo con i comportamenti quotidiani, con le risoluzioni di governo che tutelino le libertà.

Così come, in una giornata di festa quale dovrà essere e rimanere la ricorrenza del 25 Aprile, non può consentirsi che una sparuta minoranza di facinorosi, di protestanti, di gente che non conosce né accetta le regole della Democrazia e della civile convivenza, possa offuscare una manifestazione con decine di migliaia di partecipanti, che sfilavano in maniera gioiosa. Associazioni del mondo antagonista, movimenti e centri sociali andrebbero isolati all’unisono da parte di tutte le forze politiche democratiche. Non sono accettabili scene di contestazioni con lanci di pietre, bulloni, bastoni, bombe carta contro fazioni diverse o contro appartenenti alle Forze dell’Ordine.

In nessuna democrazia Europea sarebbe consentito una violenza del genere. Non è consentito che un manifestante scagli di tutto contro un Tutore dell’Ordine e che se fermato venga posto in libertà dopo non oltre 24 ore; di contro se un esponente delle Forze dell’Ordine eccede in atteggiamenti di tutela della propria incolumità viene processato e sospeso dal servizio. C’è chiaramente un cortocircuito che va interrotto immediatamente, con un intervento unitario da parte di tutte le forze politiche democratiche italiane.

Il mio sguardo si proietta al prossimo 1 Maggio, Festa dei Lavoratori. Sarebbe un bel messaggio a tutta la Comunità Italiana vedere sfilare insieme forze politiche, anche divergenti durante i lavori Parlamentari, ma uniti su questi valori comuni. Il Lavoro è un bene da tutelare e da garantire a tutti, non ha alcun colore politico. La tutela dei Lavoratori sul posto di lavoro è un bene che dovrebbe coinvolgere tutte le forze politiche, senza alcuna distinzione di appartenenza politica: non è accettabile che un lavoratore possa perdere la propria vita durante il suo lavoro.
Chissà se avrò modo di vedere realizzato questo sogno. Spero che le prossime generazioni siano più sagge e responsabili, per poter realizzare questo sogno.