Scuola, ecco le indicazioni per la gestione dei casi di coronavirus

Arrivano le indicazioni operative per la scuola a cura dell'Istituto Superiore di Sanità

MONREALE, 22 agosto –Se cresce l'attesa per il ritorno a scuola in presenza e sui correlati interrogativi relativi alla gestione dei casi di soggetti con sintomi da Covid-19, arrivano adesso le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità a fornire una guida operativa.

Il documento realizzato con la partecipazione del ministero dell'Istruzione è il frutto del lavoro compiuto dagli esperti dell'Istituto con la collaborazione del ministero della Salute, dell'Inail, della Fondazione Bruno Kessler e delle regioni Veneto ed Emilia-Romagna.                                Le indicazioni operative ci offrono un quadro completo su cosa succederà nel caso in cui un alunno presenti in ambiente scolastico un aumento della temperatura oltre il livello dei 37,5° o un sintomo assimilabile a quelli da Covid-19. Quest'ultimo dovrà essere ospitato in una stanza dedicata ed il referente scolastico per Covid-19 dovrà contattare immediatamente i genitori per il rientro a casa, effettuando la rilevazione della temperatura corporea e dotando di mascherina sia l'alunno di età superiore ai 6 anni se la tollera sia chiunque vi entri in contatto.
I genitori dovranno rivolgersi quindi per la valutazione del caso al pediatra o al medico di medicina generale, i quali, in caso di sospetto Covid-19, richiederanno tempestivamente il test diagnostico comunicando al Dipartimento di Prevenzione dell'ASP. Sarà quest'ultimo ad eseguire il test e ad attivarsi per le procedure consequenziali.

A questo punto saranno due gli scenari che potranno delinearsi: in caso di test positivo occorrerà aspettare per il rientro a scuola la guarigione clinica totale e dovranno essere posti in quarantena per 14 giorni gli insegnanti ed i compagni che sono stati a contatto con l'alunno nelle 48 ore precedenti e soggetti anche loro, su valutazione del Dipartimento di Prevenzione, ad eventuali screening; nel caso di tampone negativo, quest'ultimo dovrà essere ripetuto a distanza di 2-3 giorni facendo permanere a casa l'alunno fino a completa guarigione e conferma negativa del secondo test. Se dalla diagnosi emergerà invece una patologia diversa da Covid-19, l'alunno, una volta guarito, potrà rientrare a scuola con attestazione del medico.

Nel caso in cui invece l'aumento di temperatura corporea al di sopra dei 37,5° o un sintomo da coronavirus si presenti presso il proprio domicilio, l'alunno dovrà restare a casa. Si attiverà in questo caso il contatto con il pediatra o il medico di medicina generale che, in caso di sospetto Covid-19, richiederà al Dipartimento di Prevenzione dell'ASP l'esecuzione del test diagnostico e si procederà come nei casi precedenti a seconda che l'esito sia positivo o negativo.                                                                                                                                                                                    Analogamente il personale scolastico, nei casi in cui si abbiano sintomi da coronavirus o temperatura oltre i 37,5°, sarà tenuto a restare a casa o a rientrare al proprio domicilio, qualora i sintomi si verifichino in ambito scolastico, seguendo la stessa prassi operativa.

Di fronte al caso di convivenza da parte di un alunno o di un operatore scolastico con un caso sospetto, inoltre, esso su valutazione del Dipartimento di Prevenzione sarà considerato suo contatto stretto e perciò posto in quarantena ma non i compagni di classe a meno che non risulti positivo all'effettuazione del test. La scuola, infine, dovrà comunicare al Dipartimento di Prevenzione i casi di numeri elevati di assenze improvvise di studenti e quelle di insegnanti.