L’Opera dei Pupi approda alla Morvillo e affascina docenti e alunni

L’iniziativa è stata promossa da Benedetto Rossi e dalla compagnia Brigliadoro

MONREALE, 9 marzo – Quando la magia del teatro incontra la tradizione siciliana ecco che la scena si arricchisce di due protagonisti d’eccezione, Orlando e Rinaldo, che fra una schermaglia e l’altra combattono contro i nemici di Francia sotto il comando di Carlo Magno.

Si tratta, naturalmente, dei Pupi Siciliani che, magistralmente manovrati dal Maestro Bumbello, hanno preso vita, nei giorni scorsi nel Salone - Teatro della Scuola Francesca Morvillo, coinvolgendo tutti gli alunni: dai piccoli della scuola d’Infanzia ai “grandi” della secondaria di primo grado.

Il progetto di divulgazione dell’Opera dei Pupi, curato da Benedetto Rossi e dalla Compagnia Brigliadoro, approda quindi, nell’istituto di Via Biagio Giordano, incuriosendo e divertendo grandi e piccini.
E mentre la Durlindana (la famosa spada di Orlando) viene brandita contro i Saraceni, il Maestro Bumbello spiega all’attento pubblico in sala quali sono i “segnali” sonori per sincronizzare i movimenti di due paladini che combattono fra loro.
Non solo “visione”, quindi, ma anche fruizione di una memoria antichissima che affonda le radici nella prima metà dell’Ottocento e offre squarci di storia e tradizione.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Benedetto Rossi di portare i “Pupi” a scuola - fa sapere Antonella Lo Presti, vicaria dell’Istituto - sia per avvicinare i ragazzi a una forma d’arte che fa parte della nostra tradizione, sia per far conoscere un tipo di teatro che, già dal 2001 fa parte dei beni immateriali dell’umanità”.
Le divertenti gag di Nofrio e Virticchio, in dialetto siciliano, hanno ulteriormente arricchito lo spettacolo, lasciando ai ragazzi la voglia di rivedere presto nuove avventure con l’Opera dei Pupi.
Particolarmente coinvolgente la scena in cui Orlando uccide il serpente, che ha suscitato enorme stupore tra i bambini della scuola dell’Infanzia.

Al termine dello spettacolo abbiamo incontrato i ragazzi delle classi della secondaria, raccogliendo i commenti e le impressioni.
“La compagnia Brigliadoro - ci dicono Laura Grimaudo e Francesca Terzo della 1 A - ha proposto l’episodio del duello di Orlando contro Rinaldo per amore di Angelica. Il puparo prima di iniziare lo spettacolo ci ha spiegato come si muovono i pupi, a cosa servono tutti i fili e la differenza tra i pupi di Palermo e quelli di Catania. Abbiamo provato tantissime emozioni - continuano le alunne - é stato davvero bellissimo, i suoni, le luci, le voci, i movimenti dei pupi che si battevano; non avevamo mai visto uno spettacolo così bello e speriamo di rivederlo presto”.

“Siamo rimaste affascinate - rispondono - Elena Lo Bianco e Cecilia Pulvino della 2 A - dalla farsa iniziale dei pupi Nofrio e Virticchio che con simpatia e ironia si prendevano in giro, con battute in siciliano che hanno suscitato tanto divertimento tra noi ragazzi. Ci ha colpito di più la bravura dei pupari che riuscivano a far muovere con velocità e scioltezza i pupi, che sembravano essere veri e vivi nonostante l’espressione immutata del viso. Il puparo ci ha spiegato che seguono solo una traccia, non hanno un copione fisso ma, conoscendo la storia, riescono ad inventare le battute sul momento. E’ stata una bella esperienza - concludono le ragazze - speriamo che questo tipo di teatro possa continuare nel tempo”.

Anche Helena Renda della 2A - si auspica che - “l’opera dei pupi possa essere apprezzata ancora negli anni che verranno, perché rappresenta una tradizione importante della nostra Sicilia”. Mentre Nicole Demma e Roberta Greco della 1A - dicono - di essere rimaste affascinate in particolare dallo strumento che produceva la musica, cioè il pianino a cilindro azionato da un bambino, il figlio del puparo”.

“L’opera dei pupi - afferma Gabriel Lazzano della 1 A - è uno spettacolo tradizionale che nasce nel XIX secolo per divertire le persone più povere, quelle che non potevano permettersi il lusso del teatro. Abbiamo assistito al duello tra Orlando e Rinaldo. Secondo me è stato bellissimo e divertente sia per la storia che per aver mostrato il coraggio e l’onore dei paladini di Carlo Magno”. “Questo spettacolo è stato molto bello, - conclude Giulia Messina della 2 A - e soprattutto divertente, i pupi affascinanti. Questa tradizione, dovrebbe andare avanti perché fa parte di quelle attività tipiche che, purtroppo ormai, stanno scomparendo”.