Un ''viaggio'' a Palermo nella memoria della Shoah

I ragazzi del “Basile” in visita nella zona “ebraica" della città. LE FOTO

MONREALE, 28 gennaio – Ieri, nella ricorrenza della Giornata della Memoria, la III B scientifico del "Basile" di Monreale ha avuto l'opportunità di essere guidata nella visita della Giudecca di Palermo, organizzata dalla docente Fedele, che ne ha curato l'iniziativa.

Durante il percorso ha fatto da "Cicerone" il professore Ganci, guida turistica di Palermo ed ex docente di italiano e latino del Basile. Il gruppo degli studenti si è progressivamente immerso nelle zone dove, fino a più di 500 anni fa, precisamente il 12 Gennaio 1493, data di scadenza ultima per l'espulsione degli ebrei siciliani, ad opera del governo del Re spagnolo Ferdinando di Aragona, sorgeva la la Meschita di Palermo, a quel tempo la più grande della Sicilia. Una contrada probabilmente delimitata dalla via Giardinaccio e da Piazza Santi Quaranta Martiri al Casalotto.
È certo che i ragazzi, tra vicoli, cortili e piazzette del vecchio quartiere ebraico di Palermo, hanno, in qualche modo, cercato di ricreare con la loro testa e con gli spunti offerti dalla guida turistica, l'ambientazione, la società e la cultura di quel tempo: ci vuole infatti un po' di fantasia poiché tutto è andato distrutto, persino il cimitero ebraico.

Il tour è partito da Piazza Bellini, e ha compreso tappe di cruciale interesse quali Piazza Santi Quaranta Martiri, Via Giardinaccio e Piazza Meschita, dove si possono notare anche le scritte in ebraico e in arabo nella targa riconoscitiva della via sotto al nome italiano. Il percorso e si è concluso nel Chiostro della Magione.
Nonostante l'espulsione degli ebrei da Palermo sia avvenuta più di 500 anni fa a causa dell'editto emanato a Granada, il 31 marzo del 1492 dal re Ferdinando il Cattolico, si può trovare un parallelismo tra questa situazione storica e quella dell'Olocausto, sebbene quest'ultima rappresenti l'apice di un male che ancora oggi non trova una giustificazione di come sia potuto accadere.

Ovviamente anche se il tempo passa e le epoche cambiano, il Giorno della Memoria non deve e non smetterà mai di essere attuale. Il ricordo delle vergogne e degli orrori nazisti serve come medicina per il nostro mondo, ancor di più in questo periodo, dove premere un bottone potrebbe scatenare un conflitto dal quale non si potrebbe uscire più. Il ricordo di questa civiltà ebraica, sotterrata nella nostra città, fa parte peculiare di questa speciale giornata in cui i luoghi della memoria fanno sì che questo immenso patrimonio che ci hanno lasciato gli ebrei in eredità, molto spesso sottovalutato e quasi dimenticato, venga custodito per noi e per le future generazioni.

* 3 B scientifico - Liceo "Basile"